Una giornata baciata dal sole ha visto i ministri della Difesa italiano e ungherese in visita giovedì 7 settembre al Sacrario militare di Cima Grappa per omaggiare le spoglie dei ventitremila soldati Caduti nella Grande Guerra. Sono 12.615 i caduti da parte italiana e 10.300 da parte austroungarica che riposano nei due ossari costruiti sui gradoni del tempio a forma circolare, uniti, piuttosto che separati, da una strada che porta alla cima, la Via Eroica.
Il ministro Guido Crosetto è arrivato sul posto in elicottero, accolto dal comandante delle Forze Operative Nord, il generale di corpo d’armata Maurizio Riccò. Ha quindi ricevuto il suo omologo ungherese, Kristóf Szalay-Bobrovniczky, il quale era accompagnato dal presidente dell’Assemblea nazionale di Ungheria, onorevole László Kövér e dal vice ministro della Difesa ungherese Tamás Vargha.
Diversi i visitatori e i cittadini arrivati sul Monte Grappa per la cerimonia, tante le autorità civili e militari.
Un incontro solenne che vede per la prima volta la bandiera ungherese sventolare sul Sacrario, dove i ministri, ognuno per la propria parte, hanno deposto una corona di alloro ai militi quasi tutti senza nome. Sui ventitremila Caduti, solo 2600 sono infatti stati identificati.
Il discorso del ministro Guido Crosetto
“Questo è stato un luogo di dolore, di morte, di sofferenza, di guerra. Da decenni è un luogo di quiete, di pace, di ricordo e anche di amicizia” ha detto il ministro Crosetto, sottolineando successivamente che “Oggi abbiamo issato la Bandiera ungherese insieme a quelle austriaca e italiana. Esse rappresentano il motivo per cui tanti soldati sono morti. Combattevano per conto di parti avverse, erano nemici, ma sono caduti con lo stesso onore perché tutti lottavano per la loro Bandiera e per la loro Patria”.
In un passaggio il ministro italiano ha ricordato i legami con l'Ungheria, citando il supporto fornito dai militari italiani quando, nel 1848, gli ungheresi si ribellarono all’Austria e proclamarono la loro indipendenza. “Oggi ci troviamo qui come eredi di quelle persone, di quei soldati, dei loro valori e del loro coraggio. E credo che l’antico rapporto tra Italia e Ungheria ci guiderà anche in futuro”.
Il discorso del ministro ungherese Kristóf Szalay-Bobrovniczky
Il ministro ungherese Kristóf Szalay-Bobrovniczky ha voluto esordire parlando del complesso di Cima Grappa come di “una fortezza poderosa che però non fu costruita per combattere, ma per il regno dei morti, luogo di ricordo e di rispetto incondizionato. Dell'orrore della Grande Guerra quando riflettiamo sulle cifre di questa fortezza silenziosa, 12.600 Caduti italiani e 10.200 dell'esercito austro-ungarico. I soldati sanno bene che la guerra in montagna fu il più duro e crudele di tutti i tempi. Qui infatti si combatté per la sola esistenza, perché queste montagne richiesero sacrifici immensi”.
“Per gli ungheresi il fronte italiano della Grande Guerra ha un particolare significato - ha aggiunto il ministro - I luoghi insanguinati dell'Isonzo, Monte San Michel, Monte San Gabriele furono difesi principalmente da reggimenti di fanteria ungherese a costo di terribili perdite”. Ha poi voluto rimarcare come “Durante la guerra la parte italiana fece una prova bellissima, edificante, considerato che non c'era una famiglia italiana che non fosse coinvolta in queste perdite”.
E poi un particolare personale. “Entrambi mio nonno e mio bisnonno combatterono su questo fronte, su queste rocce. Non è un caso se re Carlo IV, in visita in questi luoghi, lesse con stupore una iscrizione in italiano: Su queste cime, italiani e ungheresi combatterono da prodi e si affratellarono nella morte”.
Quindi, il valore della bandiera. “Il fatto che oggi su questo grandissimo monumento italiano, su questo luogo sacro possa sventolare la bandiera ungherese, è l'espressione più bella del gesto di allora dei nostri amici italiani, è per noi di un'importanza inestimabile. Ringraziamo il governo italiano di aver reso possibile ai sopravvissuti e alle future generazioni dei sopravvissuti dei nostri antenati, di poter venire qui e ricordare i Caduti in questo posto dove i soldati che riposano non sono più nemici e la loro memoria riposa fianco a fianco. Dobbiamo onorare i nostri eroi da qualunque parte combatterono”.
Il colloquio bilaterale
L'incontro poi è proseguito con un colloquio bilaterale dei ministri sui diversi temi di comune interesse. Tra gli argomenti trattati, la cooperazione industriale in ambito della difesa, l’impegno nazionale in ambito della NATO sul fianco est dell’Alleanza, i Balcani occidentali e il Sahel. Il ministro Crosetto ha inoltre rivolto il suo personale ringraziamento alle comunità locali, oltre che all’Opera Madonnina del Grappa e alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma delle Province di Treviso, Belluno e Vicenza, per quanto fanno a salvaguardia del territorio e delle storie che custodiscono con orgoglio e con passione.
Da ricordare che in Sacrario di Cima Grappa è aperto ai visitatori tutto l'anno, dal lunedì alla domenica e nei festivi, la mattina dalle 9 alle 12 e il pomeriggio dalle 13.30 alle 17.00 (Info: tel. 0423544840, e-mail: cimagrappa@onorcaduti.difesa.it)