Al via i negoziati tra Libano ed Israele sul confine marittimo che lega entrambi i paesi, Yuval Steinitz, il ministro israeliano per le Infrastrutture nazionali e le risorse energetiche ed idriche, sarà infatti il firmatario di un memorandum d’intesa per promuovere l’accordo: parliamo di un'area di 86 chilometri quadrati del Mar Mediterraneo orientale, ricca di minerali e soprattutto di "gas naturale".
La firma del memorandum d'intesa è prevista a metà ottobre nella città libanese meridionale di Naquora, vicino a Rosh Hanikra, dove ha sede il quartier generale di Unifil, in Libano.
I negoziati saranno supervisionati da un alto funzionario americano, con molta probabilità il segretario di stato per gli affari del Vicino Oriente David Schenker, che supervisionerà i colloqui, insieme a un relatore delle Nazioni Unite.
Nel frattempo Michel Aoun, presidente del Libano avrebbe chiesto alla comunità internazionale, durante la 75a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la fine delle violazioni israeliane sul suo territorio, come pure il continuo rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede la piena cessazione delle ostilità e il ritiro di Israele dal Libano meridionale.
Fonti stampa rivelano che la decennale disputa sul confine marittimo sarebbe terminata a favore del Libano, che vorrebbe iniziare appunto la perforazione del gas naturale. Ricordiamo che il paese sta vivendo un tragico momento dal punto di vista economico-politico e ha nuove sfide importanti di ricostruzione da affrontare.
Accanto alla questione del gas naturale resta anche quella idrica dell'acqua... già da noi analizzata (v.articolo).
Foto: SMD