Crisi libica: Putin e Erdogan ci mettono la faccia. Conte la perde

(di David Rossi)
08/01/20

Haftar viene a Roma a fare una comparsata estemporanea, ma in Libia fa dannatamente sul serio. È di oggi la notizia degli attacchi sul Mashrou Al-Moz development, versione libica del così detto “progetto banana”, al centro del quale era sorta una misteriosa pista di atterraggio, sospettata dal LNA di essere in procinto di diventare la base per i droni turchi in Libia. Né l’artiglieria e la Forza aerea di Tobruk si sono risparmiate a Ovest di Sirte, martellando Misurata, Abu Qurain e Tawergha.

Si rincorrono intanto le voci su numerose vittime turche nel campo di addestramento di Jubia, presso Nalut, al confine con la Tunisia. Ne deve essere stato informato il leader turco Erdogan, impegnato oggi in un colloquio col primo ministro britannico Johnson, al termine del quale i due non hanno trovato una posizione comune sul modo di “raffreddare” la crisi in Libia.

Nelle stesse ore, mentre il presidente del consiglio italiano perdeva la faccia per il modo in cui ha reso pubblico un eventuale incontro "riservatissimo" tra Haftar e Sarraj a Roma (che cosa non si fa per un “mi piace” in più su Internet!), lo stesso Erdogan e il leader russo Putin, dopo essersi incontrati a Istanbul, annunciavano, da padroni della scena, un cessate il fuoco fra le parti in Libia a partire da sabato 11 gennaio. E ora chi lo dice a Di Maio e Conte?

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Foto: presidenza del consiglio dei ministri