Dall’Australia il fondamentalismo rilancia: “Per Natale, bisogna distinguersi dai cristiani!”

(di Giampiero Venturi)
20/12/16

Proprio nel giorno dell’attacco al mercatino di Natale in Germania, dall’altra parte del globo arrivano i rinforzi.  Il capo imam della moschea Lakemba di Sydney, ha dichiarato la fatwa contro chiunque si associ alle celebrazioni del Natale.

“Affinché non si esca dal retto cammino…” ha specificato Sheikh Yahya Safi, leader della comunità islamica della periferia ovest della città australiana “i musulmani non devono partecipare ad alcun titolo alle festa”, lasciando intendere, che anche fare gli auguri per il 25 dicembre sia da considerarsi blasfemo.

Il Sydney Morning ha riportato la reazione indignata alle parole del predicatore di molti esponenti della comunità islamica australiana che però nel Paese rimane sotto osservazione da alcuni anni. Proprio a Sydney, nel dicembre del 2014, un estremista islamico aveva fatto tre morti dopo essersi barricato in un bar. Il gesto fu l’ultimo di una serie di episodi di violenza  privata praticata contro donne cristiane da sedicenti avanguardisti della jihad a loro volta motore di un forte risentimento sociale contro le comunità musulmane.

L’Australia è stata presa di mira più volte dalla predicazione islamista soprattutto per la sua scelta ostentata di difendere i valori cristiani. La voce si è spesso levata proprio da Lakemba, l'area di Sydney considerata con le sue 4 moschee la più islamica del Paese. L’ex Premier Tony Abbott, predecessore dell’attuale leader conservatore Turnbull, fu molto criticato anche dai media occidentali per aver definito l’Australia come “Paese cristiano” e per la scelta di irrigidire le politiche immigratorie soprattutto nei confronti di Paesi asiatici a maggioranza islamica.

(foto: web)