Erdogan all’attacco: “Gli aiuti ai curdi rafforzano l’ISIS”

(di Giampiero Venturi)
23/09/16

Il presidente turco Erdogan spara a 360° chiarendo le sue posizioni, alla base dei forti attriti tra USA e Turchia in merito alla crisi siriana.

Come riportano i maggiori quotidiani di Ankara, Erdogan in un colloquio col vice presidente americano Biden, avrebbe aspramente criticato la scelta USA di inviare a Kobani tre cargo carichi di armi e munizioni destinate ai miliziani curdi del YPG. La consegna sarebbe avvenuta il 20 settembre nonostante Ankara avesse già tentato nei giorni precedenti di dissuadere la Casa Bianca.

Secondo Erdogan gli aiuti militari ai curdi sarebbero un doppio autogol:

- aiutare i curdi (considerati terroristi dalla Turchia) significa prolungare la guerra in Siria anziché risolverla;

- metà dei materiali americani finirebbero comunque nelle mani dello Stato Islamico.

Su questo secondo punto Erdogan non ha chiarito bene il passaggio tra miliziani YPG e arsenali del Califfato.

La posizione di Ankara resta sempre la stessa: inserire le milizie curde nella black list dei terroristi internazionali e depennare viceversa i loro nemici di Jabhat Fateh al-Sham (ex Al Nusra) considerati necessari perché in guerra contro il Califfato.

Proprio sul fronte nord est di Aleppo, l’ISIS sarebbe di nuovo all’offensiva contro le milizie armate dalla Turchia.

Continua intanto da un mese l’Operazione Scudo nell’Eufrate: obiettivo di Erdogan è assicurarsi 5000 km2 di territorio siriano per costruire strutture adatte ai profughi, che nelle intenzioni di Ankara dovranno essere espulsi dal territorio turco. 

(foto: YPG)