Con la fine della missione in Afghanistan, gli interessi strategici dell’Italia si dovrebbero concentrare sempre più nel continente africano. Oltre allo scenario libico, per noi fondamentale, un altro contesto geopolitico dovrebbe essere al centro dell’agenda della Farnesina: la regione del Sahel.
Nei giorni scorsi gli onorevoli Matteo Perego di Cremnago, membro della Commissione Difesa della Camera dei Deputati e Alessandro Battilocchio, membro della Commissione Esteri, si sono recati in Niger in visita al contingente italiano della missione MISIN (Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger), comandata dal generale Alessandro Grassano.
La delegazione italiana ha avuto modo di incontrare il capo del Governo nigerino, Ouhoumoudou Mahamadou, il ministro della Difesa, Alkassoum Indattou, ed il vice presidente dell'Assemblea Generale, Kalla Ankourao.
Tutti i rappresentanti delle istituzioni nigerine hanno sottolineato gli ottimi rapporti che, da sempre, intercorrono tra Italia e Niger ed hanno auspicato un ulteriore rafforzamento delle relazioni bilaterali anche con la fornitura di equipaggiamenti alle forze armate nigerine.
La stabilità e la sicurezza del Niger è importante per l'intera area ed è basilare avere una collaborazione proficua anche per azioni congiunte ed efficaci volte a contrastare il terrorismo jihadista e i traffici illeciti. La lotta all'immigrazione clandestina non può prescindere da una maggiore e costante interazione con il Niger che si trova al centro di un'area molto complessa, il cui controllo del territorio è quantomai complesso.
In effetti, come sottolineato dall’onorevole Perego, la politica strategica dell’Italia dovrebbe supportare in misura maggiore le forze di sicurezza nigerine, colmando le non poche lacune in merito agli equipaggiamenti di cui possono disporre. Allo stato attuale, le forze nigerine, dispongono di armamenti ex sovietici, francesi e cinesi.
Altra questione riguarda l’addestramento che viene impartito alle forze di sicurezza da parte dei militari italiani. Oltre alle attività di mentoring (insegnamenti teorici sull’utilizzo delle armi e delle tattiche) sarebbe opportuno fornire anche accompanying, ovvero accompagnare i militari nigerini in operazione per supportarli nella lotta alle milizie jihadiste.