L’India non dà segni di cedimento: in serata i caccia di New Delhi continuavano a percorrere i cieli del Kashmir, mentre il ministero degli Interni annunciava la messa al bando per cinque anni di Jamaat-e-Islami Kashmir, la più antica organizzazione islamica separatista attiva nel territorio indiano del Jammu e Kashmir.
Di rilievo appare, in chiave di politica internazionale, il colloquio tra il presidente Putin e il primo ministro Narendra Modi, durante il quale in leader russo ha offerto al collega indiano il sostegno del suo Paese nella lotta contro il terrorismo transfrontaliero “come pilastro di un partenariato strategico” e la mediazione russa col Pakistan.
Dal lato di Islamabad, da segnalare la telefonata tra il primo ministro Imran Khan e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha lodato gli sforzi del governo pakistano per una pacifica soluzione della crisi, tra cui la promessa della liberazione del pilota indiano.
I rappresentanti di dieci Paesi, tra cui Germania e Belgio, hanno ricevuto un briefing da parte del governo indiano.
A seguito di un incontro con la stampa, i vertici delle forze armate indiane hanno confermato il conseguimento dell’obiettivo di distruggere il campo di addestramento per terroristi posto in territorio pakistano e hanno annunciato che nella loro lotta contro il terrorismo compiranno nuovi attacchi si ripeteranno ogni qual volta il Pakistan offrirà asilo ai campi del terrore. Di grande importanza la conferma dell’abbattimento di un F16 di Islamabad da parte dei Mig 21 Bison all’interno del territorio indiano. Parti di un AIM-120_AMRAAM, un missile aria-aria a medio raggio BVR è stato recuperato al suolo, sempre in India.
Continuano ad arrivare notizie di scontri con armi da fuoco leggere e mortai lungo il confine.
Infine, da notare il silenzio dell’esecutivo italiano, col ministero degli Esteri che il giorno 28 febbraio informa di un evento musicale all’istituto italiano di cultura a Bucarest.
Foto: U.S. DoD