Dopo mesi di tensione, il clima tra USA e Cina pare rasserenarsi con l’autorizzazione all’attracco nel porto di Hong Hong della portaerei classe Nimitz, USS Ronald Reagan (CVN-76).
La decisione di Pechino segue settimane di assoluta, reciproca chiusura, durante le quali il livello dello scontro, non solo verbale, è cresciuto progressivamente anche con atti dimostrativi di particolare gravità, come quando - a inizio dello scorso mese - il cacciatorpediniere statunitense USS Decatur, in navigazione nei pressi dell’atollo Gaven Reef nel Mar Cinese Meridionale, fu avvicinato (circa 40 m di distanza) da un cacciatorpediniere cinese della classe Luyang II, che lo costrinse a mettere in atto una manovra evasiva (v.articolo).
Una chiara dimostrazione di forza, definita dal vice presidente Pence come un “atto ostile”.
Ma il contrasto tra USA e Cina, esacerbato con l’avvento dell’amministrazione Trump, non si esprime esclusivamente nel campo militare, dove da mesi è in atto il confronto tra le due marine impegnate da una parte a tutelare la dichiarata sovranità sulle isole, anche artificiali, divenute nel tempo veri avamposti militari, dall’altra a garantire in quelle stesse acque la libertà di navigazione prevista dal diritto internazionale.
È la sfera economico-commerciale quella maggiormente interessata, con la recente imposizione americana di dazi e tariffe per circa 250 miliardi di dollari, che hanno come fine essenzialmente quello di impedire la cessione di tecnologia e la vendita di componentistica di possibile impiego militare.
Anche il supporto militare a Taiwan, stato ufficialmente non riconosciuto da Washington, si colloca nella stessa partita, con il fine di far sentire al competitor cinese il fiato sul collo e consolidare l’influenza statunitense a poche miglia di distanza dalla “mainland” di Pechino.
Il permesso all’attracco precede di due settimane l’incontro tra Trump e Xi Jinping in Argentina, ed è certamente da considerare come una dimostrazione di buona volontà a premessa del difficile dialogo che si prefigura tra i due leader.
Stando al quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post, la USS Reagan giungerà nel porto di Hong Kong nella giornata odierna, accompagnata dalle cacciatorpediniere, USS Curtis Wilbur e USS Benfold, e dall’incrociatore lancia missili USS Chancellorsville (foto).
La USS Ronald Reagan è una portaerei a propulsione nucleare, nona per ordine di costruzione della classe Nimitz: tra le più avanzate tecnologicamente, ha un dislocamento di oltre 120,000 tonnellate e schiera 90 velivoli ad ala fissa (tra cui F/A 18 Super Hornet) ed elicotteri.
La nave, che è di base a Yokosuka in Giappone, sede della 7° flotta, aveva fatto scalo a Hong Kong a ottobre dello scorso anno.
(foto: U.S. Navy)