La Polonia, dopo aver fornito armi e sistemi di armi sovietici per un controvalore di 7 miliardi di dollari all’Ucraina, si appresta a firmare il più grande contratto di fornitura di armi (nuove) dalla fine della Guerra fredda: con circa 700 milioni di investimento Kiev - con fondi propri e europei - diventerà presto il primo cliente per le esportazioni di armi di Varsavia.
Il pezzo pregiato dell’accordo è l’obice semovente Krab da 155 mm: sessanta unità saranno prodotti nello stabilimento di Huta Stalowa Wola (foto), che fa parte del Polish Armaments Group. Attualmente, la capacità produttiva dell'impianto - che dovrà essere potenziato - è di 20-30 pezzi di artiglieria all'anno.
Di solito, uno dei problemi di questo tipo di contratti con altri paesi, oltre a una buona offerta, era stato l’inefficiente o del tutto assente coinvolgimento delle agenzie governative. Questa volta, funzionari del Ministero dei Beni dello Stato, del Ministero della Difesa Nazionale e della Cancelleria del Primo Ministro hanno agito all'unisono e, cosa ancora più importante, in modo efficace, come mai prima d’ora.
"È una sorta di svolta per l'industria della difesa polacca, perché non abbiamo avuto un contratto di esportazione così grande da anni”, a detta del governo polacco. “Le armi - sono ben testate - saranno importanti sul campo di battaglia nell'Ucraina orientale".
Alla fine di maggio, la Polonia ha già fornito all'Ucraina 18 obici semoventi Krab (tre batterie) e ha addestrato 100 artiglieri ucraini a lavorare con loro.
Come se non bastasse, "è stato firmato un memorandum sull'istituzione di una commissione congiunta polacco-ucraina per avviare la cooperazione tra le imprese dei nostri paesi. Questa commissione preparerà raccomandazioni sul formato della creazione di un'impresa comune ucraino-polacca per la produzione di armi ed equipaggiamento militare" ha aggiunto il ministro ucraino Denys Shmyhal in un briefing congiunto con il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki a Kiev.
Entrambe le parti hanno sottolineato che un'impresa del genere porterà la cooperazione di difesa Ucraina-Polonia a un nuovo livello e consentirà la produzione di moderni tipi di armi difensive.
I governi di Ucraina e Polonia hanno firmato otto accordi di cooperazione in vari settori, tra cui energia, complesso militare-difesa, cooperazione transfrontaliera e doganale, politica ambientale, ricostruzione dell'Ucraina e cooperazione su questioni di memoria nazionale.
Inutile dire che l’Ucraina nei prossimi anni promette, grazie al sostegno finanziario di Washington e Bruxelles, di essere un ottimo pagatore. L’Italia ancora una volta alla finestra?
Foto: Ministerstwo Obrony Narodowej