Parallelamente all’annuncio dal Ministro degli Esteri russo Lavrov, della firma tra Russia, Iran e Turchia ad Astana di un piano di “de-escalation” in Siria (su cui Difesa Online tornerà estesamente), le operazioni per sbaragliare l’ISIS nel Paese arabo continuano.
Senza entrare in dettaglio, fonti militari avrebbero ammesso il coinvolgimento di reparti speciali di Mosca, al fianco delle forze siriane nell’est del Paese arabo. Non è una novità ovviamente, ma ora il contesto è strategicamente diverso.
Nei primi giorni di maggio, l’arrivo a est di Palmira di consistenti reparti delle Forze Tigre, truppe d’élite dell’esercito siriano, aveva già confermato i piani sussurrati allo Stato Maggiore di Damasco: l’offensiva definitiva per liberare Deir Ezzor dopo tre anni di assedio è pronta.
Le unità siriane comandate dal colonnello Al Hassan, reduci dalle operazioni su larga scala a nord di Hama, sono a ridosso di Al Sukhnah, città a 50 km a est di Palmira e a circa 130 dalla martire Deir Ezzor. Al Sukhnah è l’ultima città del governatorato di Homs e introduce alle aridità del governatorato di Deir Ezzor, lembo orientale della Siria e ultima roccaforte in mano allo Stato Islamico.
Il pomeriggio di venerdì 5 maggio, reparti della 137a brigata della 17a divisione hanno ripreso il controllo dei monti Thardeh, nell’area occidentale della città assediata. I rilievi di Thardeh furono al centro della polemica di settembre, quando aerei della Coalizione USA bombardarono (ufficialmente per sbaglio) unità siriane, causando circa 80 morti tra i soldati di Damasco (leggi articolo).
La maggior parte delle postazioni del Califfato che circondano la città sarebbero ora sotto il tiro dell’artiglieria siriana.
Tutto sarebbe pronto per un’offensiva imponente condotta da ovest verso est, principalmente dalle forze della 5a Legione (che annovera i cosiddetti ISIS Hunters), il cui scopo sarebbe sbaragliare le difese ISIS a ovest di Deir Ezzor e raggiungere i reparti assediati finora riforniti solo via aereo o elicottero.
Deir Ezzor, dopo l’annuncio dell’intelligence USA di un’evacuazione del quartier generale ISIS da Raqqa (capitale virtuale del Califfato), è tornata al centro delle cronache.
L’area sudest della Siria è il nodo strategico che ha permesso finora la sopravvivenza dello Stato Islamico, grazie alla linea di continuità con l’Iraq e l’Arabia Saudita.
(foto: ISIS Hunters twitter)