Il Centro di Riconciliazione Russo ha mediato fra fazioni ribelli islamiste e autorità di Damasco per chiudere l’accordo di cessazione delle ostilità nei sobborghi nord ovest di Homs.
Terza città della Siria, conosciuta alla Storia per le vittorie romane contro il regno ribelle di Palmira nel III° secolo, Homs è per metà distrutta da ormai sei anni di guerra. Nel 2014 il centro è tornato in mano alle truppe di Damasco (vedi i reportage di Difesa Online in Siria), ma nei sobborghi gli scontri tra governo e fazioni islamiste sono continuate per tre anni.
In queste ore, è stato raggiunto l’accordo per l’evacuazione dei ribelli, che in cambio dell’immunità e della consegna delle armi verranno trasferiti altrove. La località di destinazione con ogni probabilità sarà il Governatorato di Idlib, divenuto da circa un anno il ricettacolo di tutti gli “avanzi” della ribellione ad Assad di matrice fondamentalista.
I sobborghi interessati sono l’area di Al Waer, tra la Ring Road e l’autostrada che collega Homs a Tartus. Polizia militare e Mezza Luna Rossa garantiranno l’evacuazione dell’area in sicurezza.
La liberazione di quest’area, garantirà il consolidamento dell’area centrooccidentale della Siria, a ridosso della costa e a maggioranza alawita, storicamente fedele al potere centrale.
L’eliminazione di focolai sparsi per tutto il Paese e il concentramento di ribelli islamisti nella regione di Idlib, è il preludio alla “madre di tutte la battaglie” che l’esercito siriano sta iniziando a pianificare nel nordovest della Siria. Oltre a 25000 uomini delle forze regolari, si parla di una massiccia presenza di miliziani Hezbollah e paramilitari iraniani.
Riguardo il panorama siriano, tutte le attenzioni mediatiche sono per ora monopolizzate dal fronte di Raqqa e dai movimenti militari nelle piane a sudest di Aleppo. La “guerra civile” fra islamisti e l’offensiva lealista saranno il punto focale dei prossimi mesi.
(foto: SAA)