S’infiamma il fronte nord ovest. Dopo due mesi di relativa calma, in concomitanza con l’inizio del massiccio bombardamento aeronavale russo nei Governatorati di Idlib e Hama, l’esercito siriano è tornato ad esercitare pressione nelle aree a nord di Latakia ancora occupate dai ribelli jihadisti.
Decine di miliziani fondamentalisti, secondo quanto riportano fonti locali, sarebbero stati uccisi dopo un intenso attacco di artiglieria e carri armati iniziato lunedì 14 novembre.
Sarebbero state prese di mira con artiglieria pesante e carri armati postazioni intorno a Rabia, cittadina distante meno di 10 km dal confine turco e non lontano dalla strategica autostrada 4 che collega la costa al Governatorato di Idlib.
Il riaccendersi del fronte nordovest, secondo fonti militari, sta ad indicare l’inizio della fase cruciale per la liberazione delle regioni tra Latakia e Aleppo infestate dalla presenza di gruppi islamisti, tra cui spicca Jaish al-Fatah, (l’Esercito della Conquista).
Riprende in grande stile anche l’offensiva aerea siriana nella regione di Deir Ezzor, dove nel pomeriggio di oggi 15 novembre, il comando della Al Quwwat al-Jawwiyah al Arabiya as-Souriya segnala la neutralizzazione di alcuni siti militari del Califfato e l’uccisione in un raid aereo del capo dell’intelligence dello Stato Islamico per l’area di Deir Ezzor.
(foto: SAA)