Secondo il quotidiano kuwaitiano Al-Qabas, citando fonti iraniane, Teheran in queste ore sta rafforzando le difese aeree, spostando anche sistemi missilistici superficie-aria russi, a protezione degli impianti nucleari, in vista di un possibile attacco.
Secondo quanto riferito dai media nazionali, la Guardia Rivoluzionaria Islamica ha spostato batterie di missili BAVAR 373 (foto), un sistema superficie-aria mobile autoctono, entrato in servizio nel 2019, insieme a sistemi missilistici di origine russa S-300 PMU2 a lungo raggio, consegnati nel 2016. Le batterie sono state schierate nei pressi degli impianti di Fordo e di Natanz, siti utilizzati per l’arricchimento dell’uranio.
Il regime iraniano teme che, alla vigilia del cambio di potere a Washington, si possa verificare un attacco americano. Infatti, secondo la stampa americana, il presidente uscente Trump sarebbe intenzionato ad entrare in guerra con l’Iran prima di lasciare la Casa Bianca. Non a caso, in passato, Trump ha manifestato più volte la volontà di neutralizzare l’impianto di Natanz, in seguito al fallimento dell’accordo sul nucleare con Teheran.
Ovviamente non ci sono informazioni ufficiali sui piani d’attacco americani, tuttavia Israele ha ammesso di aver ricevuto istruzioni per prepararsi ad una guerra con lo Stato Islamico. A tal proposito non è di secondari importanza la notizia che Washington abbia schierato bombardieri strategici B-52H in Medio Oriente, al fine di contenere l’aggressione iraniana e sostenere gli alleati nella regione.
Da qui la necessità di Teheran di rafforzare le sue difese, già elevate dopo l’attacco missilistico all’ambasciata americana a Baghdad e le successive minacce di Trump e del Dipartimento di Stato.
Inoltre, a far aumentare ulteriormente la tensione nell’area, ci ha pensato l’arrivo lunedì scorso del sottomarino nucleare Georgia, della classe Ohio, equipaggiato con missili da crociera Tomahawk. Contemporaneamente, secondo fonti arabe, un sottomarino israeliano classe Dolphin, armato con missili da crociera Popeye, con gittata di 1.500 km.
L’Iran attualmente, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), possiede 17 impianti nucleari. Dopo il ripristino delle sanzioni, Teheran ha cessato di rispettare i termini del Piano d’Azione Globale Congiunto (SPAP), aumentando le riserve di uranio arricchito. Nel sito di Natanz, secondo gli esperti dell’AIEA, sarebbero installate almeno 4.000 centrifughe per l’arricchimento dell’uranio.
Foto: IRNA / U.S. Air Force