La situazione nel Mar Cinese Meridionale si fa alquanto seria dopo che Taiwan ha accusato Pechino di intrusioni aeree nella zona di identificazione di Taipei. Le autorità taiwanesi denunciano che per due giorni consecutivi, il 23 e il 24 gennaio, velivoli militari cinesi – tra cui caccia J-16 e bombardieri strategici H-6K – hanno effettuato sorvoli nei pressi dell’isola.
La risposta di Taiwan non si è fatta attendere: l’aviazione ha inviato i propri F-16 con il compito di monitorare l'attività e invitare gli aerei cinesi ad allontanarsi.
Secondo quanto riporta il ministero della difesa taiwanese, in tutte e due le intrusioni, i velivoli da guerra cinesi non si sarebbero avvicinati all’isola ma avrebbero seguito una rotta che passa fra "la parte sud di Taiwan e le isole Pratas, situate nel Mar Cinese Meridionale e controllate da Taipei"1.
Attraverso queste operazioni Pechino, secondo molti analisti, vuole mandare un messaggio molto forte a Washington; dato che gli Stati Uniti, essendo il principale alleato di Taipei, non hanno mai fatto mancare il loro importante sostegno all’isola. Un qualcosa che irrita non poco, per usare un eufemismo, la nazione del dragone rosso visto che considera Taiwan come parte di essa.
Da sottolineare, inoltre, che nel Mar Cinese Meridionale – dal 23 gennaio - è schierato un gruppo d’attacco guidato dalla portaerei Theodore Roosevelt, e stando a quanto afferma il comando USA per l’Indo-Pacifico: Il Carrier Strike Group Theodore Roosevelt è impegnato in una missione della 7° flotta degli Stati Uniti per garantire la libertà dei mari, costruire partnership che promuovano la sicurezza marittima. Sicuramente una situazione che Pechino non gradisce.
1https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2021/01/24/taiwan-denuncia-intr...
Foto: Ministry of National Defense of the People's Republic of China / U.S. Navy