Rapida escalation per le attività militari nello Yemen occidentale. Ormai da alcune settimane sale alle cronache la stretta delle forze della Coalizione guidata dai sauditi per conquistare le città occidentali del Paese, roccaforti dell’ex presidente Saleh.
Il 10 febbraio, le forze pro-presidente Hadi hanno annunciato l’avvenuta occupazione della città di Mocha, strategico porto del Mar Rosso, famoso per gli attacchi alle navi della coalizione (compresa un’unità della US Navy) e anche per lo storico smercio di caffè. Alla notizia, più volte smentita da fonti hezbollah vicine ai ribelli houthi, sono seguiti aspri combattimenti che perdurano ancora in queste ore.
Oggi non è possibile stabilire con esattezza a chi appartenga la città, ritenuta essenziale per controllare il traffico marittimo che dall’Oceano Indiano porta al Mediterraneo.
L’offensiva su Mocha, condotta essenzialmente da “Resistenza del Sud”, cartello di milizie sunnite armate dall’Arabia Saudita, fa parte di una più ampia offensiva che pone al centro tutto il Governatorato di Taiz, di cui Mocha fa parte. Proprio dal capoluogo Taiz, arrivano notizie secondo cui miliziani di Resistenza del Sud si sarebbero uniti ad AQAP (Al Qaeda nella Penisola Arabica) nel tentativo di espellere gli houthi dall’area metropolitana. Non si tratta di una novità per il vero. Tutti gli assalti tuttavia sarebbero stati finora respinti.
Attualmente lo Yemen, lungi dall’essere un Paese unito, non è nemmeno diviso in aree facilmente riconducibili ad uno o all’altro dei due grandi universi che si combattono: le milizie sunnite legate al presidente Hadi appoggiate dalle truppe arabe a guida saudita; i ribelli sciiti houthi filoiraniani e le altre forze rimaste fedeli a Saleh.
Se in passato si è potuto fare una demarcazione delle due aree corrispondenti rispettivamente all’ex Yemen del Sud e all’ex Yemen del Nord, oggi regna l’anarchia più totale. Nella stessa Aden, ex capitale del Sud, nonostante la prevalenza delle forze pro Hadi, la situazione è assolutamente fluida. Scontri interni alle fazioni dello stesso fronte sunnita sono segnalati in queste ore, nell’area dell’aeroporto.
Fonti non confermate parlano del primo abbattimento del 2017 di un caccia saudita nel governatorato di Marib. Lo Yemen è in fiamme e la popolazione civile continua a patire. Queste per ora sono le uniche certezze.
(foto: ym)