Chevrolet (come Fiat) un valido militare

(di Gianluca Celentano)
29/06/21

Facciamo un salto nel tempo e andiamo al 1911 per parlare di Louis Chevrolet, pilota e precursore di un marchio antagonista della Ford T, primo concetto di un'auto popolare costruita in catena di montaggio seguendo l’idea vincente di Oldsmobile con la Curved Dash.

Louis Chevrolet confluì nella General Motors che diventerà una holding internazionale dell’automotive creata dal suo amico William C. Durant, proveniente da Buick. Si specializzò nella realizzazione di veicoli semplici, robusti e dai costi contenuti, un concetto non troppo distante dalla nostra Fiat. Il marchio Chevrolet (lo slang è Chevy) si diffuse capillarmente anche all’interno della U.S. Army.
Oltre alle improponibili cubature dei motori General Motors che fino al secolo scorso enfatizzavano più la coppia rispetto alla potenza, concetto interessante per motorizzare i carri armati, la produzione Chevrolet comprendeva sia autovetture sia autocarri medi e pesanti che cominciarono a diffondersi in reggimenti e battaglioni.

CuriositàIl pilota Louis Chevrolet nel 1905 durante la Vanderbilt Cup delle 284 miglia, corse a bordo di una FIAT, ma il vincitore fu George Heath su Panhard.

Chevrolet Colorado ZR2

Nomi e sigle americane ti catturano, ma in questo caso si tratta di un versatile pick-up nato per le praterie e al servizio dei ranger, anche se nel continente americano questa tipologia di autoveicoli va forte e lo stesso Fiat Fullback ha incontrato maggior consenso oltre oceano. La sua mission è quindi quella del pick-up da lavoro, che in USA chiamano trucks, infatti è strutturato con cabina allungata e allestimenti puramente estetici come per tradizione yenkee.

Un telaio portante, motori V6 da 2,8 o 3,5 litri, e un cambio automatico a 4 rapporti mettono in movimento un colosso di 5 metri di lunghezza per 1,7 di altezza.

Posteriormente adotta inevitabilmente un ponte rigido rinforzato, mentre anteriormente sospensioni indipendenti, concetto oggi diffuso e relativamente accettato anche per le pure 4x4.

La General Motors Defense anche su questa versione ha voluto lavorare per militarizzare le caratteristiche delle versioni di serie e, del nostro pick-up, è sostanzialmente sparita la carrozzeria per dare origine all'Infantry Squad Vehicle (ISV)

Infantry Squad Vehicle

Con il primo conflitto mondiale in Europa, il gruppo GM aveva già riservato un bacino per le esigenze militari, e molti ricorderanno le camionette Chevrolet del ‘14 o del ‘39 piuttosto che i successivi motori J65 Turbo Jet Aircraft, ma anche il più recente –anni ‘80- Chevrolet Blazer, denominato CUCV Commercial Utility Cargo Vehicle.

Un po' come è stato per il performante Blazer, Chevrolet ha individuato nel ColoradoZR2 le basi per un veicolo leggero e veloce capace di trasportare 9 soldati e un carico utile di 1.500 kg. Un mezzo idealmente non troppo differente dal Flyer 72 GMV e similari.

Si tratta di un veicolo trasportabile per via aerea e avio lanciabile, selezionato dall'esercito USA nel 2020, dopo numerosi test sulla versione civile e il passaggio agli standard di ricerca del "TARDEC Capabilities" (Tank Automotive Research, Development and Engineering Center).

Nell’individuazione di un mezzo credibile, lo U.S. Army ha richiesto tre prototipi ISV al consorzio GM Defense-Ricardo, alla Oshkosh Defense-Flyer Defense e alla Science Applications International Corporation (SAIC) Polaris, ma le carte vincenti le ha avute la GM-Ricardo che si è basata al 90%, appunto, sul Chevrolet Colorado ZR2.

Nel giugno 2020 (poco dopo le prove e l’individuazione) lo U.S. Army ha stanziato 214 milioni di dollari per costruire 649 ISV su una richiesta totale di 2.065 unità. La prima consegna sarà effettuata alla 1ª brigata dell’ 82ª divisione aviotrasportata.

Queste vere saette dello sterrato avranno una tecnologia “motorsport” e sospensioni modificate Rod Hall Products, mentre i rinforzi al telaio saranno effettuati da Hendrick Motorsports a Mooresville, nel North Carolina.

Oltre alle versioni endotermiche dell’Infantry Squad Vehicle, ci sono anche prototipi elettrici per condurre missioni di sorveglianza in mobilità silenziosa. L’elettrificazione a celle a combustibile in ambito militare è un aspetto su cui General Motors Defense sta investendo con interesse.

Le caratteristiche dell’ISV si propongono di cambiare le regole tattiche per le unità di fanteria, ampliando la mobilità su ogni terreno e permettendo l’avvicinamento senza perdite di tempo ed energie dei soldati, i quali saranno ancora più pronti.

Non è da escludere che gli Stati Uniti opteranno per un’esportazione del ISV agli alleati considerando l’interesse verso questa tipologia di veicolo. Ci saranno risposte italiane in questa direzione e con questa celerità?

Foto: GM Defense / Chevrolet