Non è stato assolutamente facile riuscire a incontrare a Oppeano, un comune in provincia di Verona situato sulla statale 434, la stessa che conduce all'8 rgt genio guastatori paracadutisti Folgore, l'impegnatissimo dottor Alessandro Pozzani, l’unico in Italia in grado di fare “re-vamping”, ossia riadattare per usi civili i veicoli industriali alienati dalle Forze Armate.
Pozzani, mi riceve all'interno della ditta con squisita cordialità. C'è anche un simpatico gattone nero - non a caso un felino - che mi osserva incuriosito prima di proseguire libero il suo giro tra i tanti mezzi militari allineati come se fossero sotto la tettoia di una caserma.
Questo imprenditore è un personaggio che colpisce: poteva seguire una promettente carriera come avvocato, ma la passione per l'avventura e la ristrutturazione dei mezzi, l'hanno portato a diventare un punto di riferimento internazionale per i 4x4 pesanti e speciali.
Molto conosciuto nell'ambito delle Forze Armate Italiane, collabora da tempo con il Ministero della Difesa che gli permette di ritirare lotti di mezzi in alienazione fermi nelle caserme in tutta Italia. Ma è soprattutto un punto di riferimento per Iveco Defence Vehicles da cui ogni tanto ritira prototipi, materiali vari sperimentali, telai impiegati in prove balistiche, motori di ultima generazione del MUV 70.20, cabine e tanto altro ancora, grazie alla sua società, la TRUCK 4X4 DVD, che riesce a concedere a mezzi e materiali una seconda vita degna degli sforzi progettuali e dei costi sostenuti all'origine.
Potrei definirlo anche un abile ottimizzatore e, nel caso non ci siano ricambi, con tornio e fresa, è in grado di creare qualsiasi particolare, come i biscottini per le balestre.
Lo so, volete che vi parli per prima cosa dell'LMV Lince "by Ferrari", ma subito dopo ci saranno altre curiose news sulla TRUCK 4X4 DVD di Alessandro Pozzani.
Un Lince che cambia colore
Il “by Ferrari” l'ho aggiunto dopo che Alessandro mi ha riferito che l'idea è partita da Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della Ferrari. Montezemolo aveva richiesto a Iveco, una versione esclusiva e civile del LMV per un tour in India, da affrontare con due Ferrari Scaglietti testimonial dell'evento. Il Lince concesso da Iveco usciva dalla stessa produzione dei tattici ma con l'unica differenza, rispetto al militare, di essere privo di sistemi di difesa ausiliari e della massiccia blindatura.
Il colore iniziale del LMV, considerato l'evento Ferrari, era il caratteristico rosso Scaglietti, una tonalità di vernice costosa e brevettata ma, al termine del fortunato tour, il felino italiano fu parcheggiato nei piazzali di Iveco a Bolzano come una vera e propria reliquia (del resto il soprannome tra i militari che ne hanno apprezzato le qualità in teatro operativo è San Lince!). Quanti collezionisti o appassionati ambirebbero una versione commerciale...
Poi è arrivato Terence Hill
In realtà, il nostro Lince, fermo sul piazzale non è rimasto a lungo: la produzione RAI con la regia di Enrico Oldoini, aveva individuato proprio nell'esemplare LMV voluto da Montezemolo, il mezzo ideale per le riprese del film “A un passo dal cielo”. L'unico problema era che il veicolo splendeva di un Rosso Scaglietti, mentre per la produzione del film, era necessario colorarlo di bianco con le scritte verdi del Corpo Forestale dello Stato. Una livrea forse un po' insolita per l'ex Forestale.
Nel film, il simpatico Terence Hill, recitava nella parte di un ispettore superiore del CFS e a bordo del LMV ispezionava le più incantevoli vette del nostro paese. Il film andò bene anche all'estero e, Iveco fece un'operazione astuta facendo conoscere un proprio mezzo tramite un serial di successo. Quasi sicuramente a qualcuno, sarà dispiaciuto sverniciare la prestigiosa ed esclusiva tinta rossa Scaglietti, per far posto al caratteristico bianco lucido Fiat.
L'ho provato
Può muoversi solo con le targhe prova, ma per fortuna la struttura di Alessandro è in campagna, un terreno ideale per un 4X4 medio progettato per affrontare situazioni davvero estreme. Tutto è originale sul veicolo tattico da combattimento, anche il suo motore di 3.0 cc da 190 cavalli F1C.
La prima impressione a freddo è una guida a metà fra il fuoristrada e l'autocarro, anche se gli specchietti esterni ingannano, la sua mole risulta solo all'apparenza assoggettabile a una linea automobilistica due volumi.
Questa versione è chiaramente “...leggera...”, 4,5 tonnellate, e l'unico particolare assente è la botola in corrispondenza dell'operatore centrale. O meglio c'è il disegno stampato sulla lamiera ma non esiste la botola.
La strumentazione antiriflesso è la stessa del LMV militare, anche se alcune funzioni "top secret" sono evidentemente disattivate. La parte pneumatica ha qualche richiamo a Eurocargo e devo dire che lo spazio interno non manca; nonostante una semplicità di assemblaggio anche dei comandi – molti assemblati su pannelli avvitati - risulta davvero pieno di tasti e funzioni: mi ricorda la consolle di un autobus moderno, un po' disorientante inizialmente.
Strumentazione chiara di pura produzione Iveco per la leva tergicristalli, lavavetri, clacson o interruttori luci, mentre è avvincente il volante a tre razze molto demoltiplicato come un mezzo pesante e non come un fuoristrada stradale, magari con sterzo più diretto e automobilistico.
Proprio per questo particolare mi è subito venuta in mente la confidenza di un militare fregiato di molti nastrini, il quale tempo fa mi diceva che non si guida come un SUV. È verissimo!
Il motore è pronto e potente e relativamente senza troppa elettronica e, se sgaso sul prato, tende a sovrasterzare, o meglio solo a derapare, perché lo scodamento è subito automaticamente ripreso da una percentuale maggiore di coppia trasferita all'asse anteriore.
Quattro enormi ruote, enfatizzano ancor più la mole già massiccia rendendo questo gattone bianco, il Light Medium Vehicle, ancor più avvincente. Quando cerco il cambio, durante la guida, la mano finisce sulla piccola leva a T del sistema automatico cinque marce ZF, una vera limitazione almeno per me che adoro sdoppiettare con questo genere di mezzi, ma la risposta è così immediata che rende ugualmente soddisfacente il dialogo tra conduttore e mezzo. A ogni affondo il Lince parte deciso e maestoso trasmettendo dall'interno del suo abitacolo una sensazione quasi di onnipotenza.
Il cambio, come sui mezzi pesanti, non ha la posizione di "P" (parking) e al termine devi ricordarti di non spingere in fondo la leva, altrimenti inserisci la retro, ma devi portarla su "N" e azionare il freno a mano prima di rilasciare il pedale del freno.
È importante prendere confidenza con le misure frontali; a mio avviso sarebbe inadatto nel traffico urbano soprattutto se dotato di argano aggiuntivo frontale che dal posto guida non si vede. Ho fatto qualche manovra di retromarcia, anche in curva, ed è risultato ben manovrabile ma, come già detto, ha specchietti un po' sottodimensionati e l'optimum si raggiunge, senza paura di sbagliare, con i training programmati dall'Esercito.
I vetri sono sigillati con silicone, ma non sta piovendo e non posso quindi dirvi se l'umidità filtra all'interno. Sicuramente è un mezzo degno del successo che sta ricevendo. Un grande arrampicatore con molta riserva di potenza; il baricentro alto lo aveva penalizzato nelle prime serie con torretta, oggi è stabile e conducibile con patente 6/A militare o C civile se smilitarizzato.
Con la chiave d'avviamento si aprono anche le porte posteriori.
La novità è la permuta, dare per avere nelle caserme
Un concetto sconosciuto ai più anziani della vita militare, ma oggi una realtà intelligente ed utilizzata in tutte le caserme d’ Italia, come racconta Alessandro Pozzani, molto addentro il diritto. Egli, infatti, è riuscito per primo, con la collaborazione dell’allora giovane ten. amm. comm. Valter Consalvi, in servizio all' 8° rgt genio guastatori Folgore e laureato in giurisprudenza, ad attivarsi seguendo quanto previsto dalla Legge del 23 dicembre 2005 n° 266 art. 1 comm. 568 e 569.
Potremmo sostenere che lo scambio di servizi influisca ancor più sull'interesse a mantenere in buone condizioni anche i mezzi destinati all'alienazione per età alzando il loro valore in un'eventuale contrattazione di permuta.
Grazie al testo della Legge n°266 del 23/12/05 oggi, per gli operatori accreditati, è possibile rivolgersi direttamente alle caserme o nei CERIMANT, dove vengono concentrate le unità di mezzi o materiali in disuso. Una novità che abbassa per lo Stato i notevoli costi di stoccaggio dei beni mobili mantenendoli per lo più nelle sedi di assegnazione originali.
Tutto viene dettagliatamente sottoscritto e un reparto può richiedere oltre al denaro un corrispondente del valore sotto forma di beni e servizi, ad esempio, nuovi computer, la manutenzione delle infrastrutture, equipaggiamenti per il personale, ricambi, lavori di sistemazione dei fabbricati come Alessandro ha già fatto fare in Sicilia, etc.
Insomma, i moderni comandanti di reparto sono di fatto diventati anche imprenditori per l'approvvigionamento e la manutenzione del loro reggimento, soprattutto in un periodo dove i tagli alla Difesa sono spesso in contraddizione con le necessità.
L'azienda del dott. Pozzani, la TRUCK 4X4 DVD, seppur piccola ma molto dinamica, possiede un parco veicoli di circa 100 unità, molti con pochissimi chilometri, ma ben presto riportati a nuova vita dopo gli accurati rigorosi restauri e le modifiche garantiti ad ognuno di loro. Alcuni mezzi, pensate un po', torneranno a servire l'interesse pubblico e delle infrastrutture, ma di questo ne parleremo nei prossimi racconti...
Insomma, una realtà, quella della permuta, che tra i più conservatori del metodo militare potrebbe suscitare nostalgia verso l'elefantiaco sistema statale che gestiva, forniva e smaltiva i propri beni, ma la percezione, almeno personale, è di un'avvertibile volontà del comparto di rinnovare e ammodernare questo metodo, il che porterebbe a un'ottimizzazione dei costi e anche, si spera, a una ancor più concreta valorizzazione professionale degli operatori con le stellette. Del resto efficienza e modernità sono le parole d'ordine nelle Forze Armate più evolute.
Off Road 4x4
Ricorderete i camion arancioni di Overland in giro tra i fanghi più insidiosi del pianeta? Qui a Truck4X4 di Oppeano, i 330.30 ANW Iveco - i musoni arancioni - sono stati di casa e Alessandro conserva ancora il VM90 del capo spedizione, il simpatico amico Beppe Tenti.
Ma l'avventura continua così come la produzione di super camion a trazione integrale allestiti spesso sui mezzi ex militari – come gli ACTL 8x8 - e, dopo aver ascoltato le esigenze del cliente, Alessandro è in grado di progettare e fornire il mezzo più idoneo in base all'avventura che si vuole affrontare, sempre inderogabilmente 4X4. A proposito di avventure estreme credo che da TRUCK 4X4 DVD usciranno presto sui media grosse novità.
Curiosità
Tra i vari ritiri nel parco mezzi di Pozzani c'è un curioso e appariscente LMV in livrea vegetata, perfetto, tanto che viene la voglia di aprire lo sportello per salirci. In realtà è un prototipo espositivo in legno realizzato, come è consuetudine, prima di iniziare la produzione reale.
Un plauso e un saluto
Allo Stato Maggiore della Difesa, al suo comandante gen. Enzo Vecciarelli e a tutte le donne e gli uomini delle Forze Armate in occasione del prossimo 2 Giugno. Grazie, siete il nostro orgoglio!