Potenza e precisione sul campo di battaglia: Allison Transmission, test e prestazioni sotto controllo

(di Gianluca Celentano)
31/10/24

Dopo la storia di successo di James Asbury Allison, la visita al reparto di produzione ungherese e la presentazione della mission aziendale della multinazionale, arriva il momento più emozionante, quello delle prove su strada.

Sul piazzale, ci accolgono due autocarri identici forniti da Scania: uno equipaggiato con un cambio automatizzato Opticruise e l'altro, il modello rosso, con una trasmissione Allison 3000. In partenza e sul circuito lo Scania rosso distacca di almeno 100 metri il modello bianco, dotato di AMT, il cambio meccanico automatizzato.

È doveroso sottolineare una certa disparità, poiché i due veicoli utilizzano sistemi assolutamente differenti nelle tempistiche di cambiata: uno sfrutta la pressione idraulica, l’altro una frizione automatizzata.

La prova si rivela efficace (vedi video) per comprendere e confrontare le qualità tra il convertitore di coppia e i sistemi automatizzati con disco della frizione.

Parco automezzi diversificato

Sul piazzale è in prova anche uno scuolabus americano di 24 anni con 430.000 chilometri di percorrenza, ancora equipaggiato con la trasmissione Allison originale. Inoltre, è presente un autocarro Iveco del Team de Rooy, che ha una particolarità non troppo evidenziata dai media: è dotato di una trasmissione automatica Allison.

Ci informano che nel 2024 (come nel 2023 e 2022...), il team non solo ha vinto, ma si è anche classificato tra i primi 10 in diverse edizioni del Rally Dakar.

I tattici blindati off road

Le opportunità di testare veicoli sono numerose. Tra i modelli disponibili per le prove figurano tre veicoli tattici: il Gamma Komondor, il Tatra Force e il Titus (foto apertura), insieme a un URO VAMTAC ST5, che è in vendita e quindi esposto solo per la visione. A questi si aggiungono i robusti Mercedes Zetros, autobus e camion, compresi quelli antincendio. E, per rendere l’esperienza ancora più emozionante, c’è l’opportunità di salire a bordo del camion del Rally Dakar, che è letteralmente decollato sull’impervio terreno adibito ai test.

Gli sportelli dei blindati pesano centinaia di chili e non si aprono con i movimenti abituali. Nel Titus, ad esempio, un pistone idraulico sostituisce la forza manuale.

Con i sistemi di trazione integrale full-time l'acceleratore deve essere premuto a fondo per consentire a tutte le ruote di lavorare simultaneamente e massimizzare il grip, anche con i blocchi dei differenziali longitudinali e trasversali inseriti. I solchi nel terreno sono ormai profondi e il rischio di "spanciare" sollevando le ruote e perdendo aderenza è elevato. È consigliabile seguire una traiettoria che garantisca almeno il grip su un lato del veicolo. I sedili antimina staccati dal fondo alleviano in continui contraccolpi, mentre le cinture a 4 punti contengo le oscillazioni laterali.

In velocità, i blindati militari sembrano aliscafi; sfrecciano su un mare di fango, con i propulsori che ruggiscono ricordando quello dei carri armati in battaglia.

A ogni rilascio del gas, il “risucchio” vibra nei collettori con un tuono sordo e profondo, mentre i veicoli affondano e riemergono a ogni colpo del terreno, sollevando schizzi di fango al posto delle onde.

Siamo fermi, ma...

Arriva poi una salita, preceduta da una spessa coltre di fango che copre più della metà delle ruote del Komondor. Il veicolo si ferma, anzi retrocede, poiché nemmeno il convertitore di coppia riesce a mantenerlo fermo con la sua pressione al minimo (il creep). Gli appassionati di 4x4 lo chiamano “rollback”, uno stallo e perdita di aderenza che fa scivolare all’indietro. Si adagia in fondo, quindi blocchiamo i differenziali e affondiamo il gas: le ruote grattano il terreno con ferocia e rumore, il motore urla al massimo dei giri e non sembra autolimitato. Dopo non pochi scossoni, il Komondor inizia ad avanzare e, dopo una serie di sobbalzi notevoli, riusciamo a conquistare la ripida collina. Le cinture si rivelano indispensabili e comunque il soffitto ha un’imbottitura antiurto che ci separa dall’acciaio pieno.

A mente fredda, mi sembra doveroso fare qualche riflessione sull'esperienza. Quando si parla di trasmissioni idrauliche, cioè con convertitore di coppia, possiamo affermare che sono tutte "fully automatic". Tuttavia, l'interazione offerta dal costruttore può variare. Quello che ho notato è che Allison predilige un utilizzo completamente automatico, sebbene sia possibile selezionare i singoli rapporti tramite una tastiera di esclusione crescente o una più semplice leva (funzionalità che, ricordiamo, caratterizza tutte le trasmissioni automatiche). Mancano (almeno su queste versioni) i paddle shifters, forse perché quando si guida in modalità automatica ci si affida completamente alla comodità del sistema, oggi un aspetto obiettivo.

Il discorso cambia con altri sistemi analoghi e concorrenti (idraulici), che sono assolutamente validi e non penalizzabili. In questi casi, l'offerta di un'interazione maggiore del conduttore — sebbene facoltativa — è più rinomata. Un concetto legato all’ abilità del pilota che diventa una componente chiave, ma è bene ribadire che le funzionalità delle centraline di gestione moderne, rendono in qualsiasi condizione superflua l’azione umana; ormai un dato di fatto.

Combattimento e fuoristrada: impressioni

Il 6x6 Titus è un IMV (Infantry Mobility Vehicle) da 17 tonnellate, dotato di cambio automatico Allison e prodotto dalla francese Nexter. Il vero punto di forza del veicolo è il telaio TATRA su cui è costruito: un capolavoro ingegneristico che integra il leggendario “Central Backbone Tube”. Questo sistema racchiude l'albero di trasmissione (telescopico) in un tubo centrale, permettendo prestazioni straordinarie grazie a ruote e sospensioni indipendenti, oltre a una maggiore luce da terra. La tenuta di strada è impeccabile anche grazie a questa soluzione; infatti, il Titus segue le traiettorie come un'auto sportiva, pur avendo tre assi, di cui due sterzanti, una configurazione che riduce notevolmente il raggio di sterzata, nonostante i suoi quasi 8 metri di lunghezza. Esagerando con l'acceleratore, abbiamo cercato volutamente qualche sovrasterzo. Sebbene il design del muso possa apparire poco accattivante, è proprio lì che si cela la sua incredibile coppia.

Non meno spettacolare è l'Iveco Powerstar del team De Rooy, anche questo equipaggiato con cambio automatico Allison. Durante le ore passate sul circuito di prova, il mezzo ha continuato a correre e saltare con una grinta inarrestabile. Grazie ai ponti rigidi, alle balestre e ai multipli ammortizzatori per ruota, il veicolo ha trovato il perfetto equilibrio tra rapporto di coppia, misure e baricentro, come dimostrano i successi ottenuti alla Dakar.

Lo Zetros di Mercedes, in prova nella versione civile 4x4, sfida ogni definizione di “camion”. Con il suo telaio balestrato e la costruzione robusta, è un vero fuoristrada. Anche affrontando a tutta velocità un fossato pieno d'acqua, ha superato l'ostacolo senza difficoltà, a parte un piccolo inconveniente dove la guarnizione del parabrezza che mi è saltata giù! La centralina elettronica gestisce automaticamente le riduzioni e i passaggi di marcia più adatti, quindi, un pò come una lucertola, devi solo affidarti all’aderenza.

Infine, il Komondor RDO 3121, un veicolo blindato da ricognizione, ha dimostrato di essere aggressivo e scattante. Il conducente, con la giusta dose di abilità, ha semplicemente impostato i blocchi longitudinali o trasversali per superare i tratti più impegnativi. Verso la fine della giornata, il veicolo ha subito uno “spanciamento” a causa dei solchi profondi nel fango, ma ha mostrato comunque un’eccezionale capacità di affrontare i terreni difficili.

Per completezza, va aggiunto che anche la russa KAMAZ, sebbene non presente all'evento, è rinomata per l'eccellente produzione di piattaforme militari blindate e autocarri, nonché per le straordinarie prestazioni nei rally della Dakar. KAMAZ adotta anch'essa i sistemi di trasmissione Allison.

Intervista

Adiacente alla struttura dell'ACE, i rumori costanti causati dal passaggio dell'Iveco Powerstar e del Titus rendono difficile catturare l'audio delle interviste, ma riusciamo nell'impresa... Il nostro interlocutore, Laurent Mazeyrac (foto seguente), ricopre un ruolo chiave nel panorama europeo dei veicoli della difesa allestiti da Allison.

Perché equipaggiare un veicolo da difesa con una trasmissione Allison?

Nei veicoli da difesa, è fondamentale che gli operatori si concentrino sulla missione senza dover preoccuparsi della linea di trasmissione. Offriamo prodotti di qualità e affidabilità, con trasmissioni completamente automatiche dove è necessario preoccuparsi solo di freno e acceleratore, lasciando al conducente il compito di gestire il veicolo con un addestramento minimo.

Possono concentrarsi sulla missione senza doversi preoccupare di cambiare marcia o scegliere la marcia corretta. Basta premere l’acceleratore per muovere il veicolo e il freno per fermarlo.

Come si confronta il consumo di carburante, soprattutto rispetto ai concorrenti?

Abbiamo decenni di esperienza nei programmi di difesa, in particolare per il governo degli Stati Uniti: quindi una lunga storia di fornitura di trasmissioni automatiche affidabili per tutti i veicoli da difesa.

Studiamo costantemente modi per aumentare l’efficienza e ridurre il consumo di carburante. Il nostro software ottimizza la trasmissione della coppia a terra, un vantaggio importante quando si sceglie Allison. La maggior parte dei clienti che inizia con una trasmissione Allison tende a rimanere fedele a Allison.

Recentemente ho guidato il camion Paris-Dakar di De Rooy, e il team mi ha riferito che durante tutto l’evento Dakar non hanno mai dovuto toccare la trasmissione né effettuare alcuna manutenzione su di essa.

È più difficile equipaggiare un veicolo per la Dakar o un veicolo da difesa?

Per noi non è una sfida. Troviamo sempre una soluzione, indipendentemente dal peso del veicolo o dalla sua applicazione. Disponiamo di software avanzati che si adattano al comportamento del veicolo, imparando a controllare il rapporto di marcia e il tempismo ottimali per un cambio automatico senza soluzione di continuità.

In che modo l’intelligenza artificiale potrebbe interagire con l’ingegneria di Allison?

L’intelligenza artificiale può migliorare notevolmente i nostri sistemi di controllo del software e delle trasmissioni. Ci aiuta ad adattare il software al comportamento del veicolo, garantendo la massima efficienza dal motore. In sostanza i sistemi sono autoadattativi.

Leggi la prima parte: "Potenza e precisione sul campo di battaglia: James Allison, la nascita di una leggenda"

Leggi la seconda parte: "Potenza e precisione sul campo di battaglia: la produzione tra artigianato e innovazione"

Desidero ringraziareAllison Transmission per l’opportunità offerta e Sjoerd Vos - direttore marketing - Europe, Middle East & Africa (EMEA) per la disponibilità e mr Lauret Mazeyrac, European Sales manager Defense