Un fucile anti-drone: il nuovo Benelli M4 A.I. Drone Guardian

(di Filippo Del Monte)
17/08/24

Uno dei tratti salienti della guerra d'Ucraina, specie nella fase dell'attuale offensiva russa nel Donbass, è il sempre più massiccio utilizzo sul campo di battaglia di droni FPV (First Person View). I sistemi di pilotaggio delle piattaforme unmanned FPV ne fanno un'arma altamente precisa e letale nei confronti di gruppi di soldati o di militari isolati. Ci sono video che mostrano soldati inseguiti dai droni e che si inginocchiano a pregare, consapevoli di non avere alcuno scampo. Inoltre, si continua a lavorare per aumentare precisione e letalità dei droni FPV, ad esempio migliorando i sistemi di navigazione e controllo.

I droni dotati di visuale in prima persona stanno avendo un ruolo centrale nei combattimenti di fanteria, specie in questa fase del conflitto ucraino. Le cifre sull’utilizzo dei droni FPV sono interessanti: nel periodo compreso tra il 1º gennaio e il 9 marzo 2024, sono stati confermati da video 5.285 strike per le AFU e 4.120 per le truppe russe. Di questi, il 54% sono stati attacchi condotti contro unità di fanteria. Questo specifico utilizzo dei droni è particolarmente interessante poiché i sistemi unmanned non vengono più utilizzati come armi di supporto, ma sono parte integrante del combattimento di fanteria.

Tuttavia, qualche progresso lo stanno facendo anche le misure di contrasto e/o "difesa attiva" contro questo tipo di piattaforma. Generalmente le tattiche anti-drone sui fronti terrestri prevedono schemi di difesa passiva o di utilizzo di elementi di guerra elettronica a distanze ed altezze abbastanza ampie dei droni. Resta complesso neutralizzare un drone FPV che sia pronto a sganciare una bomba o a lanciarsi direttamente contro i soldati sul terreno.

L’impiego di fucili d’assalto, pistole mitragliatrici e carabine contro i droni FPV si è rivelato finora inefficace. La Benelli Armi S.p.A., parte di Beretta Holding, ha introdotto, in funzione anti-drone, la possibilità di utilizzare il proprio shotgun M4, dotato del nuovo sistema brevettato “Advanced Impact” (A.I.) per la canna, con munizioni calibro 12 di tipo pallettoni 4/0.

Il sistema A.I. aumenta di circa 20 metri al secondo la velocità della cartuccia sparata, con una maggiore uniformità anche nella velocità tra i pallini del centro della rosata e quelli periferici. Da una velocità alla volata maggiore deriva un’energia cinetica maggiore e, quindi, una maggior lesività e una portata utile aumentata. In poche parole, a parità di distanza, sono più numerosi i pallini che hanno ancora l’energia necessaria per colpire efficacemente il bersaglio.

Questo significa che lo sciame di pallini sarebbe più uniforme e dotato di una maggiore capacità penetrativa, aumentando le possibilità di abbattimento immediato di un drone FPV.

La velocità e l’uniformità dello sciame di pallini sono i due elementi essenziali per generare uno “schermo protettivo” che garantisca la sopravvivenza dell’operatore e l’abbattimento della piattaforma unmanned nemica. La densità dei pallini andrebbe a bilanciare l’estrema mobilità del drone.

Il Benelli M4 A.I. Drone Guardian è uno dei primi tentativi di dotare i soldati di un’arma leggera in grado di contrastare efficacemente i droni. Dal punto di vista operativo costituirebbe un superamento delle attuali tattiche di “difesa attiva” anti-drone per fanterie, che integrerebbe le attuali misure elettroniche d'intercettazione durante la manovra d'avvicinamento del dispositivo unmanned con l'azione che la stessa Benelli ha definito "di ultima istanza" con armi leggere.