25 anni dall'operazione "Locusta"

(di Aeronautica Militare)
25/09/15

"25 anni fa iniziava l'operazione Locusta nel Golfo Persico. I nostri Tornado decollavano dalla base di Gioia del Colle, sede del 36° stormo, diretti ad Al Dhafra, negli Emirati Arabi Uniti, dando così il via al primo coinvolgimento operativo reale dell'Aeronautica Militare dopo la 2ª Guerra Mondiale. Vogliamo sottolineare con orgoglio questo passaggio importante della nostra storia e  ringraziare idealmente tutti coloro che presero parte a quella operazione, contribuendo con passione, competenza e coraggio a far tornare il Kuwait un paese libero".

Con queste parole il capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Pasquale Preziosa, ha voluto così ricordare una delle date più significative a livello operativo per la storia recente della forza armata.

L'intervento dei velivoli italiani  rientrava nel dispositivo di sicurezza messo in atto dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU a seguito dell'invasione del Kuwait da parte delle Forze Armate irachene, avvenuta il 2 agosto 1990. Di lì a qualche mese lo stesso Consiglio di Sicurezza avrebbe esteso il mandato delle forze partecipanti, dando il via all'operazione Desert Storm. La notte tra il 17 e il 18 gennaio 1991 gli otto Tornado italiani si levarono dalla base del Reparto di Volo Autonomo  AM, nella Penisola Arabica, per compiere la prima missione disposta dal comando aereo interalleato.

Durante la missione le condizione metereologiche proibitive impedirono alla formazione di rifornire in volo, solo un aeroplano riuscì a proseguire la missione ma venne abbattuto dalla contraerea nemica. L'equipaggio costituito dal maggiore pilota Gianmarco Bellini e dal capitano navigatore Maurizio Cocciolone venne catturato dall'esercito iracheno e successivamente rilasciato.

Furono in totale 226 le sortite di volo compiute dai velivoli italiani nel corso dell'operazione 'Desert Storm', per un totale di circa 589 ore di volo. Missioni complesse, tutte portate a termine con successo, a cui vanno aggiunte ulteriori 500 ore di volo svolte da una cellula di velivoli da ricognizione schierata insieme ad altri assetti NATO in Turchia e il supporto dei velivoli da trasporto, che realizzarono 244 missioni per 4156 ore di volo, assicurando il sostegno alle unità nazionali aeree e navali nonché l'evacuazione di connazionali dalle zone a rischio.

Unendosi alla coalizione internazionale creata per contrastare l'invasione del Kuwait da parte dell'esercito iracheno, iniziava quella che sarebbe stata la prima di tante operazioni reali fuori dai confini nazionali per l'Aeronautica Militare. Un impegno proseguito senza sosta fino ai giorni nostri per portare da una parte all'altra del globo soccorso in caso di guerre o calamità naturali e per concorrere alla risoluzione di situazioni di crisi.

(Vedi anche l'intervista di Difesa Online al generale Bellini)