1011 sortite per un totale di 3.594 ore di volo in missioni di ricognizione, sorveglianza e supporto tattico ravvicinato alle forze terrestri, di trasporto personale e movimentazione convogli, di deterrenza e guerra elettronica contro la minaccia degli ordigni esplosivi improvvisati: questo il bilancio delle attività operative condotte dai piloti e dagli specialisti della Joint Air Task Force sopra i cieli afghani negli oltre sei mesi trascorsi alle dipendenze del colonnello Agresti, il quale nel discorso di commiato ha elogiato tutto il personale in azzurro “per la competenza e l’abnegazione evidenziata nell’assolvimento della missione, qualità professionali ed umane che fanno dell'aeronautica militare un’eccellenza delle nostre forze armate".
Ne è dimostrazione il raggiungimento delle 9000 ore di volo effettuate in questi giorni dai cacciabombardieri ricognitori AMX (traguardo mai più eguagliato da un velivolo da combattimento italiano in operazioni fuori dai confini nazionali dalla fine della seconda guerra mondiale), il traguardo delle 13.000 ore di volo dei velivoli a pilotaggio remoto “Predator” e il recente conferimento della medaglia d’oro al merito della Croce Rossa Italiana alla 46^ brigata aerea di Pisa.
Della Joint Air Task Force fanno parte il gruppo di volo "Black Cats", che dispone di cacciabombardieri ricognitori AMX provenienti dal 32° stormo di Amendola e dal 51° stormo di Istrana, il gruppo di volo "Albatros", con velivoli da trasporto C-130 J e da guerra elettronica EC-27 J JEDI della 46^ brigata aerea di Pisa e il gruppo di volo "Astore", che opera con velivoli a pilotaggio remoto MQ-9A "Predator B" del 32° stormo di Amendola.
Fonte: cap. AAras Nicola Pomponio - Herat - Afghanistan