L'obiettivo principale dell'attività, era quello di testare, nell'ambito della NATO Response Force, la capacità operativa di Comando e Controllo (C2), operando un trasferimento delle relative funzioni dal JFC di Napoli agli elementi avanzati rischierati in Romania, mentre il Comando NATO conduceva un'operazione ad alta intensità in uno scenario realistico.
Le necessarie attività di deployment e re-deployment per via aerea, del contingente NATO del JFC–Naples, sono state dirette dall'Ufficio Operazioni del Comando Aeroporto di Capodichino che ha supervisionato, in stretto coordinamento con il Base OPS della co-ubicata US-Naval Support Activity della marina statunitense, le operazioni di transito, carico e scarico dei vettori militari impiegati dalla NATO.
I vettori hanno utilizzato l'aeroporto di Capodichino come APOE/APOD (AirPort Of Embarkation/AirPort Of Debarkation) effettuando complessivamente 15 tratte di trasporto e garantendo la movimentazione di circa 800 militari e 229 metri cubi di materiali.
La Trident Joust 2015 ha sostenuto il Readiness Action Plan della NATO, annunciato in occasione del vertice NATO tenutosi in Galles nel settembre del 2014.
Il Comando Aeroporto di Capodichino, a suo tempo progettato e costruito per essere la sede dell'Accademia Aeronautica, già base operativa del 4° Stormo e della 4ª Aerobrigata Intercettori, nonché del 86° Gruppo Antisom, assicura oggi supporto logistico agli Enti co-ubicati ed all'U.S. Naval Support Activity di Napoli, nonchè supporto di linea volo 24 ore al giorno / 365 giorni all'anno a voli militari e di Stato.
Dall'inizio dell'anno ha supportato numerosi voli su territorio nazionale per il trasporto di pazienti bisognosi di cure urgenti, spesso in imminente pericolo di vita.
Dallo scorso 7 Aprile, è stato ordinativamente incardinato alle dipendenze del Comando delle Forze di Supporto e Speciali.
Fonte: Comando Aeroporto Capodichino - magg. Dario De Dominicis