Il pilota di un piccolo bimotore da turismo non risponde alle chiamate radio mentre è in volo nello spazio aereo nazionale, scatta l’allarme per quello che in gergo tecnico viene definito un “comloss”, l’assenza prolungata di contatti radio con gli enti del traffico aereo, una delle situazioni per le quali può rendersi necessario l’intervento immediato dei caccia intercettori dell’Aeronautica Militare per andare ad intercettare il velivolo coinvolto, verificare la situazione e dare nel caso assistenza al pilota.
È quanto accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, quando il combined air operation centre (CAOC) di Torrejon (Spagna), ente NATO che effettua la sorveglianza dello spazio aereo a sud delle Alpi, dalle isole Canarie alla Turchia e dalle isole Azzorre alla Romania, ha ordinato il decollo immediato – lo “scramble” – di due velivoli Eurofighter del 4° stormo di Grosseto, in servizio di allarme per la difesa dello spazio aereo nazionale, con il compito di andare a verificare cosa stesse accadendo a questo velivolo da turismo in volo dalla Francia verso il sud Italia e con il quale, come detto, non era possibile entrare in contatto radio. In pochi minuti, i due caccia – sotto la guida dei controllori della Difesa Aerea dell’11° gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico – hanno raggiunto il piccolo aereo, all’altezza del Circeo, e dopo essere entrati in contatto visivo con il pilota ed aver verificato che lo stesso aveva ripreso regolarmente il contatto precedentemente interrotto, hanno fatto ritorno alla base aerea toscana per riprendere il servizio di allarme.
Il servizio è garantito – per la parte sorveglianza, identificazione e controllo – dall’11° gruppo Difesa Aerea Milssilistica Integrata (DAMI) di Poggio Renatico (Fe) e dal 22° gruppo Radar di Licola (Na), mentre sono quattro gli stormi dell’Aeronautica Militare che con gli assetti Eurofighter assicurano il servizio di Difesa Aerea: il 4° stormo di Grosseto, il 36° stormo di Gioia del Colle, il 37° stormo di Trapani ed il 51° stormo di Istrana. Da marzo 2018, inoltre, nel sistema di difesa aerea nazionale sono stati integrati anche i velivoli F-35A del 32° stormo di Amendola, che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani e che sono stati i primi aeroplani di 5^ generazione ad essere stati impiegati dalla NATO per sorvegliare lo spazio aereo dell’Alleanza in una operazione NATO di Air Policing.