Nel primo pomeriggio, presso la Cattedrale di San Lorenzo a Trapani, è stato celebrato l’ultimo saluto al capitano Fabio Antonio Altruda, l’ufficiale pilota in servizio presso il 37° stormo di Trapani Birgi tragicamente scomparso nell’ incidente aereo avvenuto martedì 13 dicembre vicino la base aerea siciliana mentre era di rientro da una missione addestrativa.
Alla cerimonia funebre, celebrata dal vescovo di Trapani, s.e.r. Mons. Pietro Maria Fragnelli, hanno partecipato il vicepresidente della Camera, on. Giorgio Mulè, il ministro della Difesa, on. Guido Crosetto, il presidente della Regione Sicilia, on. Renato Schifani, il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, autorità civili, militari e religiose della città di Trapani e del territorio siciliano, che si sono strette insieme al capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Luca Goretti, ai familiari per l’ultimo saluto al giovane pilota.
Tanti i colleghi e gli amici presenti al funerale che, insieme a numerosi cittadini, hanno gremito la cattedrale per porgere il loro ultimo saluto all’ufficiale.
La celebrazione è iniziata con la lettura, da parte del vicario episcopale per l’Aeronautica Militare, mons. Antonio Coppola, del messaggio inviato dall’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, mons. Santo Marcianò, che in un toccante passaggio ha ricordato che “È la vita di un giovane, quella per cui oggi prego e preghiamo, che aveva dinanzi sogni e speranze di futuro. È la vita di un militare competente e dedito, che tanto ha dato e tanto poteva ancora dare al nostro Paese”.
Dopo aver espresso sentite parole di vicinanza e commozione nei confronti della famiglia e di tutti i colleghi ed amici del cap. Altruda, il vescovo di Trapani, s.e.r. mons. Pietro Maria Fragnelli, nel corso dell’omelia ha detto: “Noi oggi siamo nel silenzio, increduli, davanti alla fine inattesa del nostro fratello, il pilota Fabio Antonio Altruda: la morte lo ha colto nei cieli e sulla terra del nostro mondo trapanese. Lo sentiamo vicinissimo a noi in questo passaggio. […] È una vicinanza che si traduce in reciproca appartenenza. Per questo possiamo dire che il giovane pilota ci appartiene: lui a noi e noi tutti a lui. Un’appartenenza che la morte non distrugge, semmai la conferma per sempre”. Rivolgendosi poi idealmente al cap. Altruda, mons. Fragnelli ha aggiunto “Ti consegniamo alla terra come chicco di grano che, proprio nella morte, diventa fecondo. È un duro, terribile distacco. Mai avremmo voluto vivere questa giornata, mai avremmo voluto parlarti senza avere da te un cenno di risposta. Ma tutta la tua storia è una risposta, forse anche una domanda: cosa può e deve fare l’umanità per vivere i suoi giorni nella pace? Tu pare ci rispondi con i valori che hanno ispirato la tua vita e che continuano a riscaldare questa comunità.”
Infine, anche la mamma del giovane ufficiale ha voluto lasciare una testimonianza ricordando suo figlio ed i momenti salienti della sua carriera militare, che lo hanno portato, grazie alla sua grande umiltà, determinazione, dedizione e passione, a coronare il suo grande sogno: diventare un pilota di Eurofighter dell’Aeronautica Militare.
Per commemorare ulteriormente la memoria del giovane pilota, la cui scomparsa ha lasciato un profondo dolore non solo nei colleghi ed amici ma anche in tutta la popolazione, nella giornata di domani, domenica 18 dicembre, si terrà un’ulteriore cerimonia presso il comune di Cardito, in provincia di Napoli, dove vivono i genitori ed il fratello minore dell’ufficiale.
È prematuro formulare ipotesi circa le cause dell’incidente e sia la Procura di Trapani che l’Aeronautica Militare hanno avviato le previste inchieste per raccogliere e analizzare i dati e le informazioni utili a stabilire la dinamica del tragico evento.