Nei giorni scorsi, nell’ambito dell’operazione Gabinia, Nave Luigi Rizzo ha garantito la sicurezza dell’unità di perforazione petrolifera "ENI-SAIPEM 10000".
Il mercantile facente parte della flotta della società Saipem, di proprietà del gruppo ENI, opera in tutto il mondo in aree on-shore e off-shore, talvolta anche particolarmente ostili, ed esegue, per conto anche della nota azienda petrolifera italiana, importanti campagne di perforazione. Al momento dell’attività con Nave Rizzo, la SAIPEM 10000 era impegnata in operazioni di riposizionamento per successiva esplorazione del sottosuolo marino a largo delle coste del Ghana. Si tratta, dunque, di una delicata attività per l’intero comparto energetico nazionale, con inevitabili riflessi anche sull’economia europea.
Ed è proprio in occasione di questa navigazione congiunta che le aziende italiane e la Marina Militare hanno voluto verificare la catena di allarme nazionale. In uno scenario estremamente realistico, a largo delle coste ghanesi, è stato simulato un tentativo di sequestro dell'unità petrolifera da parte di un gruppo di pirati, a seguito del quale è stata attivata la sequenza di allarme nazionale e, quindi, l’intervento della FREMM tramite elicottero SH-90. Contestualmente, da bordo del velivolo, il team d’intervento della brigata marina San Marco ha assicurato protezione, supporto ed assistenza.
Un prezioso evento congiunto che si inserisce nell’alveo delle finestre addestrative periodicamente condotte dal comando in capo alla squadra navale, al fine di assicurare un elevato livello di prontezza operativa, così come richiesto dai compiti primari affidategli, ovvero la di difesa degli interessi vitali del Paese, soprattutto in un’area afflitta dal crescente fenomeno della pirateria.