Bilancio positivo per il carrier strike group italiano, alla sua prima partecipazione all'esercitazione Pitch Black tenutasi a Darwin (Australia) dal 12 luglio al 2 agosto. Il gruppo portaerei nazionale ha partecipato con due unità, la portaerei Cavour e la fregata Alpino, 13 aerei (tra Av-8B e F-35B) e 3 elicotteri, impiegando, tra bordo e terra, un totale di circa 800 persone.
“Lasciamo Darwin con un bagaglio ricco di esperienze, in termini di addestramento e cooperazione, e con la consapevolezza di aver mostrato le capacità professionali più pregiate della Marina Militare e le eccellenze dell'Italia, a fianco dell'Aeronautica Militare – questo il consuntivo del comandante del CGS, contrammiraglio Giancarlo Ciappina – Il fatto che fosse la prima volta in 43 anni che un carrier strike group e una portaerei partecipassero all'esercitazione prettamente aerea, organizzata dalla Royal Australian Air Force, ha suscitato sicuramente molta curiosità, che abbiamo pienamente soddisfatto grazie alla preparazione dei nostri equipaggi. Siamo stati pronti, flessibili e versatili: caratteristiche ci hanno permesso e ci permetteranno nel prosieguo della campagna di rafforzare e consolidare la proiezione strategica della Difesa con assetti e capacità di cui pochissime Nazioni sono dotate, mettendoci inoltre in condizione di intervenire in qualunque parte del mondo e in ogni scenario".
Il resoconto numerico della Marina Militare alla Pitch Black 24 parla di 22 giorni di addestramento, più di 180 ore di volo complessive per i velivoli dell'Airwing imbarcato, 110 tra missioni aeree di attacco al suolo, rifornimento in volo, decolli e appontaggi, interazioni aria-aria, scorta, “Suppression of Enemy Air Defense" (SEAD), comando e controllo. Nel complesso, l'esercitazione ha quest'anno registrato, per la prima volta in 43 edizioni, il record di partecipanti: 20 Paesi, 140 aerei, 4500 persone.
“Trovarsi a pianificare e volare missioni, alcune delle quali molto impegnative, ha rappresentato un'occasione di crescita per ognuno dei piloti assegnati al gruppo e per il personale specialistico operante da terra. Abbiamo potuto volare in pacchetti da 40 e più velivoli, tra cui caccia F-22 americani, F-15 singaporiani e SU-30 indiani, confrontandoci con tattiche e procedure diverse, rifornendo da aerei cisterna di varie nazionalità all'interno di uno spazio aereo grande quanto metà della Francia, in presenza di poligoni aria suolo ed emettitori di ogni genere. Fondamentale e costruttiva è stata anche la collaborazione con i colleghi dell'Aeronautica Militare con i quali abbiamo operato in maniera efficace, sinergica e intercambiabile, a consolidamento della capacità nazionale expeditionary sea based di 5a generazione" così il capitano di vascello Gian Battista Molteni, comandante del gruppo aerei Imbarcato, a margine della cerimonia di chiusura dell'esercitazione, svoltasi presso la base aerea australiana di Darwin.
Nel corso dell'esercitazione, che ha rappresentato un tassello fondamentale in vista del raggiungimento della Capacità Operativa Iniziale (IOC – Initial Operational Capability) della componente aerotattica imbarcata di generazione, i piloti della Marina Militare sono stati chiamati a svolgere il ruolo di mission commander, guidando formazioni composte anche da 30 aerei, tutti appartenenti a Nazioni differenti con assetti di 4° e 5° generazione..
Il capitano di vascello Dario Castelli, comandante dell'airwing imbarcato, a questo proposito ha precisato che: “La IOC della componente F-35B ci consentirà di operare con gli Alleati, assicurando una completa interoperabilità e intercambiabilità. In questa ottica la nostra partecipazione all'esercitazione Pitch Black 2024 ci ha consentito di accrescere e rafforzare la capacità di proiezione del potere aeronavale dal mare, anche in teatri che si trovano a distanze maggiori rispetto al Mediterraneo Allargato e per periodi di tempo prolungati. Sottolineo che attualmente il nostro Paese è l'unico in Europa in grado di esprimere una credibile capacità di proiezione dal mare basata su un velivolo di 5a generazione come l'F-35B".
Come confermato dall'air commodore Pete Robinson, commanding officer dell'esercitazione PB24, nel corso del suo ultimo intervento a chiusura dell'evento addestrativo, l'unità portabandiera del carrier strike group, la portaerei Cavour, ha svolto un ruolo di assoluto rilievo, generando numerose missioni aeree e creando, con la sua presenza in mare, uno scenario realistico e in linea con gli attuali teatri operativi. L'unità ha agito, inoltre, come piattaforma di comando e controllo, facilitando la pianificazione e il coordinamento delle operazioni aeree, avvalendosi del supporto e della protezione assicurata da Nave Alpino, condividendo la situazione tattica in Italia con il comando in capo della squadra navale (CINCNAV) e il comando delle operazioni aeree (COMCOA).
Nel corso dell'esercitazione, il 21 luglio ha avuto luogo l'Open Day a bordo di Nave Cavour, che ha permesso a circa 1000 civili (in tre ore di apertura al pubblico) di salire a bordo; sono state inoltre ricevute numerose visite da parte delle Istituzioni e delle Autorità di vertice australiane, tra cui il governatore generale dell'Australia, on. Samantha Joy Mostyn, il vice primo ministro e ministro della Difesa australiano, on. Richard Marles, il governatore del Northern Territory, professor Hugh Heggie, il ministro dell'Educazione, on. Mark Monaghan, il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Cavo Dragone, accompagnato da autorità di vertice della Difesa australiana, della Marina Militare e dell'Aeronautica Militare e l'ambasciatore d'Italia in Australia Paolo Crudele.
Il carrier strike group è impegnato nella campagna operativa in Indo-Pacifico, partita lo scorso 1 giugno da Taranto, ed è atteso da ulteriori impegni in Giappone, Filippine, Singapore, India, Pakistan, Oman e Arabia Saudita e da numerose attività addestrative che permetteranno l'integrazione con altre forze multinazionali operanti in area, evidenziandone così la struttura international by design, ossia struttura modulare e scalabile sia con assetti nazionali, sia con assetti internazionali con cui via via interagirà. Il livello di ambizione porta il CSG a conseguire come obiettivo quello della multi carrier generations con le altre nazioni, consolidando e rafforzando la presenza nazionale nella regione Indo-Pacifica.