Libano: il generale Del Col saluta i "caschi blu"

(di Stato Maggiore Esercito)
14/09/20

A pochi giorni dalla conclusione del forum tripartito presieduto fra gli alti rappresentanti delle forze armate libanesi e israeliane presso la postazione Onu di Ras Naqoura, il generale di divisione Stefano Del Col, capo missione e comandante della forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud, ha incontrato i “caschi blu” del Sector West di Unifil, il contingente multinazionale su base brigata “Sassari”.

“Il consolidato successo della missione Unifil lo si deve alla dedizione, al sacrifico, al senso del dovere e della responsabilità di ognuno di voi”, ha esordito il generale Del Col nel suo indirizzo di saluto ai “peacekeepers” schierati nella base “Millevoi” di Shama. Riferendosi alla “calma fragile” che regna nell’area sotto la sua giurisdizione “considerando il delicato contesto politico, economico e sociale che rischia di aggravarsi vista l'emergenza sanitaria in corso”, Del Col ha sottolineato il delicato impegno dei militari del contingente a guida italiana, chiamati a garantire, con imparzialità e trasparenza, il rispetto della risoluzione 1701 e successive del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Nel fare riferimento ai difficili anni della guerra civile e al disastroso conflitto che ha insanguinato il Libano nel 2006, il comandante di Unifil non ha esitato a definire “straordinari” i progressi della missione nel “Paese dei cedri” ed esortato i “peacekeepers” a “continuare a garantire la stabilità dell’area attraverso il mantenimento della cessazione delle ostilità, supportare le Forze Armate libanesi e ricercare il consenso unanime della popolazione locale, mediante la realizzazione di progetti di cooperazione civile-militare.

Quanto ai tratti distintivi della missione, il generale ha posto l’accento sull’importanza dell’ultima risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la 2539 dello scorso 28 agosto, che ha rinnovato per un altro anno il mandato di Unifil e gettato le basi per un’ulteriore sinergia tra la missione e le parti verso gli obiettivi del mandato. “Siamo pronti ad aiutare e a continuare a fornire ogni assistenza e sostegno al popolo libanese anche a seguito della tragica esplosione al porto di Beirut del 4 agosto scorso”, ha concluso il generale Del Col, che ha lodato la capacità di risposta di Unifil e del Sector West. Sin dalle primissime ore successive all'esplosione, infatti, un convoglio del contingente italiano, in coordinazione con il Comando Operativo del Vertice Interforze dello Stato Maggiore della Difesa, è entrato a Beirut per sgomberare via terra i feriti ed estrarre il personale nazionale e dell'Onu dalle macerie.

La visita dell’head of mission e force commander è stata l’occasione per inaugurare lo stemma Unifil disegnato all’ingresso del quartier generale di Sector West, raffigurante il simbolo dell’Onu, sormonato dalle bandiere nazionali italiana e libanese, con alla base la scritta “All together!”, quale sprone a lavorare tutti insieme per la pace. Il generale di divisione Stefano Del Col, quarto italiano a capo e comandante di Unifil, una delle missioni delle Nazioni Unite più importanti con oltre 10.000 uomini sul terreno, è stato accolto al suo arrivo dal generale di brigata Andrea Di Stasio, sotto il cui comando operano 3.800 “caschi blu” (1.000 gli italiani) di 16 dei 45 paesi contributori alla missione di pace istituita nel 1978.