In occasione dell’International Women’s Day il personale del contingente italiano in Libano ha voluto ricordare l’importanza della risoluzione 1325 “Woman, Peace and Security”.
La gender advisor (consulente di genere) del contingente italiano tenente Sara Turato, su mandato del comandante del Sector West di UNIFIL generale di brigata Massimiliano Stecca, ha riunito una rappresentanza del personale femminile delle unità costituenti l’intero Contingente per sottolineare l’importanza che in ambito ONU ed internazionale ha avuto ed ha la risoluzione 1325.
Con questa Risoluzione, le Nazioni Unite auspicano una maggiore partecipazione e rappresentanza delle donne a tutti i livelli del processo decisionale assieme ad una prospettiva di genere indispensabile nei processi postbellici e nelle operazioni di sostegno alla pace.
Il personale femminile del contingente italiano in Libano, il 5% della forza complessiva, ricopre incarichi di comando e responsabilità in ogni settore, fornendo altresì supporto indispensabile nei rapporti con le realtà femminili del Libano del Sud, in particolare nell’ambito scolastico, sanitario e della piccola imprenditoria.
Il ruolo delle donne nel peacekeeping è stato ricordato anche dal comando di UNIFIL e da tutte le unità straniere alle dipendenze del Sector West.
La missione Italiana in Libano è attualmente a guida brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, al suo sesto mandato nella “Terra dei Cedri” con i colori delle Nazioni Unite, che ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3800 Caschi Blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte circa 1.000 militari italiani.
I Caschi Blu italiani operano nel Libano con imparzialità e trasparenza, a ridosso della Blue Line (linea blu), linea di demarcazione con Israele, per garantire la stabilità nell’area da oltre 15 anni, monitorando la cessazione delle ostilità, assistendo e supportando le Forze Armate Libanesi (LAF) e fornendo supporto alla popolazione locale.