Oltre 46mila prodotti alimentari di prima necessità, pari a circa 30 tonnellate e mezzo di cibo confezionato in 1.500 pacchi da destinare a persone e famiglie bisognose del Libano del Sud, costituiscono il frutto della speciale donazione del contingente italiano della missione in Libano.
L'iniziativa ha preso il via ieri a Tiro con la consegna dei primi 60 “food kit” alla Croce Rossa della municipalità locale.
Nelle prossime settimane i Caschi Blu proseguiranno l'attività secondo un piano di distribuzione studiato per raggiungere i cittadini più bisognosi attraverso i volontari della Croce Rossa e delle comunità di tutte le principali confessioni religiose presenti nell’area di operazioni del contingente italiano.
Le derrate alimentari, acquistate con fondi del Ministero della Difesa italiana, sono state confezionate in appositi pacchi sigillati nel rispetto dei requisiti igienico sanitari per il caricamento e il trasporto a bordo dei mezzi dell’Onu.
"Nonostante il rischio per la loro vita e per il Covid, ancora una volta i soldati italiani hanno dato dimostrazione di essere portatori di una cultura di pace e solidarietà che ha raggiunto il cuore di noi libanesi, dimostrando con i fatti sentimenti di fratellanza sincera”, ha esordito la presidente della Croce Rossa di Tiro, Mouzayan Silklawy Ajami, nel suo discorso di benvenuto pronunciato alla presenza del comandante del contingente italiano in Libano, generale di brigata Andrea Di Stasio.
Sentito e unanime è stato il ringraziamento rivolto all’Italia e ai peacekeeper italiani per la grande attenzione e la vicinanza alla popolazione locale in un frangente così particolare, che vede ancora una volta esposte le persone più fragili.
Un recente sondaggio del World Food Programme, il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha evidenziato che i due terzi delle famiglie libanesi hanno subito una perdita di reddito durante la crisi con conseguente minore disponibilità economica per l’acquisto di cibo.
"È in questo contesto che è nata l’idea di una risposta concreta del contingente italiano verso il popolo libanese, maturata anche a seguito delle numerose richieste ricevute direttamente dalle istituzioni e dalla popolazione locale durante gli incontri con le principali autorità governative e religiose del territorio”, ha affermato il generale Di Stasio.
Facendo riferimento alle finalità dell’iniziativa, Di Stasio ha sottolineato la straordinaria necessità ed urgenza di “un gesto reale che nasce dalla volontà di mettere al centro la dignità delle persone, soprattutto quelle più povere, per le quali il cibo non è un conforto, ma un fabbisogno primario vitale, come la libertà e la salute”.