Presso l'anfiteatro dell'Accademia della polizia di Gibuti, alla presenza del comandante della MIADIT 14 colonnello Giuseppe Maria Corso e del comandante della Training Unit maggiore Marco Crescenzi, si è tenuta la cerimonia conclusiva del corso sull'antiterrorismo e sulle tecniche d'indagine tenuto dall'Arma dei Carabinieri e rivolto a 18 allievi della polizia nazionale gibutiana.
Nell'occasione il tenente colonnello Daher Migueile Elmi, direttore dell'Accademia di Polizia gibutiana, ha espresso infinita gratitudine agli istruttori italiani per l'impegno dimostrato nelle settimane di corso e per le utili nozioni trasmesse agli allievi.
Il corso, richiesto dalla polizia nazionale gibutiana, si è sviluppato su tre settimane di apprendimento, ed è stato modulato nello specifico sullo studio del modus operandi delle organizzazioni terroristiche operanti nel continente africano, prima fa tutte Al-Shabaab.
Ai discenti sono state inoltre impartite lezioni sulle tecniche di pedinamento automontato ed appiedato, sia in ambiente urbano che in luoghi isolati, sfruttando altresì ausili tecnologici come microcamere e droni.
Al termine della prima fase del corso – basata essenzialmente sullo studio delle principali tecniche d'indagine, di aggancio dell'obiettivo e ricostruzione delle sue relazioni all'interno dei clan, si è passati alla simulazione di uno scenario realistico di contrasto ad una attività criminosa di matrice terroristica che ha portato infine allo smantellamento di una cellula di estremisti ed al loro arresto.
In particolare l'obiettivo principale del corso è stato quello di consentire ai poliziotti di acquisire un modus operandi che gli istruttori dei carabinieri presenti in teatro applicano quotidianamente nelle attività di contrasto ai fenomeni criminali nazionali, adattandolo al fenomeno terroristico di matrice islamica fortemente radicato nei paesi del Corno d'Africa.