Ad un mese dal conseguimento della Completa Capacità Operativa (Full Operational Capability - FOC), ossia la certificazione necessaria a garantire la sicurezza dei cieli islandesi nell'ambito delle attività di Air Policing, il capo di stato maggiore dell'Aeronautica, generale di squadra aerea Luca Goretti, accompagnato dal comandante logistico, generale di squadra aerea Roberto Comelli e dall'addetto per la Difesa presso l'ambasciata d'Italia a Londra, generale di brigata Aerea Enrico Pederzolli, ha incontrato gli uomini e le donne della Task Force Air – Iceland.
Da quando ha avuto inizio l'Operazione "Northern Lightning III" presso la base aerea di Keflavik, l'impegno del contingente italiano, rischierato in Islanda per preservare l'integrità dello spazio aereo della NATO in tempo di pace, rafforzando l'attività di sorveglianza dei cieli dell'Islanda che non possiede proprie capacità di difesa aerea, è proseguito senza soluzione di continuità, conducendo, nel frattempo, attività addestrativa congiunta con l'Icelandic Coast Guard e le forze della NATO presenti nel teatro di operazioni.
Questi 30 giorni sono stati caratterizzati dal 100% di efficienza manutentiva del sistema d'arma F-35A che ha garantito, nonostante la peculiarità delle attività connesse al rischieramento fuori dai confini nazionali, il raggiungimento di 250 ore di volo in un solo mese per i quattro velivoli impiegati nell'Operazione. Lo straordinario traguardo è stato conseguito grazie alla professionalità del personale tecnico e logistico ed al quotidiano impegno di tutti gli uomini e le donne dell'Aeronautica Militare rischierati in Islanda.
Il capo di stato maggiore dell'Aeronautica ha espresso la sua soddisfazione per l'importante traguardo raggiunto: "È motivo di profondo orgoglio incontrare gli uomini e le donne dell'Aeronautica Militare qui in Islanda dove ancora una volta la Forza Armata sta dando il meglio di sé dimostrando le sue potenzialità e la capacità operativa che è in grado di mettere in piedi. La Linea F-35 ormai è una realtà indiscussa e incontrovertibile del panorama dell'Aeronautica Militare, ampiamente riconosciuta dalla coalizione della NATO e devo riconoscere che sono veramente orgoglioso di come siamo riusciti ad ottenere questi risultati in così poco tempo. Il generale Goretti ha poi aggiunto: Il raggiungimento di traguardi così ambiziosi in tempi così brevi è possibile grazie al costante addestramento e alla preparazione veramente unica del nostro personale. Indispensabile lo sforzo corale dell'intera Aeronautica Militare che mette insieme sia la componente operativa che la logistica di aderenza, l'elemento fondamentale che consente ad una Forza Armata di essere proiettabile e rischierabile ovunque e in brevissimo tempo. E la dimostrazione è proprio qui in Islanda".
Dopo quelli del 2019 e del 2020, quello in corso, infatti, è il terzo rischieramento in Islanda per gli F-35A del 32° stormo di Amendola, il più lungo tra quelli effettuati finora. Il XIII gruppo volo, che ha già maturato una notevole esperienza in ambito internazionale partecipando alle attività di Air Policing della NATO in Islanda ed in Estonia, oltre ad assicurare il servizio di QRA (Quick Reaction Alert) dalla propria base madre, continua parallelamente ad addestrare i propri equipaggi ai molteplici ed ulteriori impieghi che la piattaforma consente.
In occasione della visita, a testimonianza della profonda sinergia tra l'Aeronautica Militare e la Guardia Costiera Islandese, il generale s.a. Goretti ha incontrato il vice comandante della base aerea di Keflavik, t.col. Marvin Ingólfsson.
La Task Force Air, posta alle dirette dipendenze del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze), è composta, oltre che dal Gruppo Volo e dal personale tecnico e logistico proveniente dai vari Reparti della Forza Armata, anche da un team di controllori della Difesa Aerea che, in collaborazione con la guardia costiera islandese, assicurerà fino a fine giugno la sorveglianza ed eventualmente l'intercettazione, mediante gli F-35A in costante stato di prontezza, di aeromobili non identificati, in difficoltà, o che rappresentino una potenziale minaccia.
L'Air Policing (AP) è una missione di cui si è dotata la NATO a partire dalla metà degli anni cinquanta e consiste nell'integrazione dei rispettivi sistemi nazionali dei paesi membri in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della NATO. L'attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dello spazio aereo NATO e nell'identificazione di tutte le eventuali violazioni dello stesso.