La nave “Comandante Borsini”1 ha fatto scalo in Gabon in un evento che rappresenta la stretta amicizia e la collaborazione tra Roma e Libreville nel contrasto alla pirateria che imperversa nel Golfo di Guinea.
L’ambasciatore d’Italia in Gabon, dott. Gabriele Di Muzio2, ha accompagnato il rappresentante del ministro della Difesa gabonese, generale Jude Ibrahim Rapontchombo, ed il vice capo di stato maggiore della Marina gabonese, amm. Roland Tombot Mayila, a visitare la portaelicotteri, accolti dal comandante Corso.
La missione “Gabinia” prende il nome da una legge romana (Lex Gabinia3) del 67 a.C. che concentrava nelle mani di un solo uomo, Pompeo Magno, ampi e forti poteri al fine di debellare i pirati che da diversi lustri imperversavano incontrastati nel Mar Mediterraneo. L’operazione nel Golfo di Guinea è finalizzata alla vigilanza e la protezione degli “interessi nazionali e della sicurezza delle vie marittime, ma anche la cooperazione con le marine dei paesi rivieraschi per aumentare la reciproca conoscenza e fiducia e per contribuire al miglioramento delle condizioni di sicurezza nella regione”4.
Il fenomeno della pirateria nel Golfo di Guinea si distingue da quello dell’Oceano Pacifico per la sua maggior efferatezza e violenza negli assalti alle navi mercantili. Quella porzione di Oceano Atlantico, uno dei tratti di mari più pericoloso al mondo5, è di cruciale importanza per l’Italia in quanto strettamente connessa al Mar Mediterraneo e considerata via marittima di accesso allo stesso. La missione “Gabinia” dell’Unione Europea, nata nel 2020 e pienamente operativa dal gennaio 2021, ha condotto alla riduzione dell’80% degli attacchi contro navi commerciali.
La nave Comandante Borsini è stata varata il 17 febbraio 2001 ed è la seconda delle 4 unità che costituiscono la classe “Comandanti”. È armata con un cannone Oto-Breda 76/62 Super Rapido e 2 mitragliere sempre OTO Breda-Oerlikon KBA 25/80 che garantiscono rapidità e precisione nel tiro ravvicinato a protezione della nave. Ha una lungheza di 88,6 metri ed una larghezza di 10,2m. L’apparato motore è costituito da 2 diesel Grandi Motori Trieste-Wärtsilä-NSD W18-V-26 XN e può sviluppare una potenza di 12960 kW e raggiungere una velocità di 25 kts. Il pattugliatore può imbarcare un elicottero modello AB212 o NH90. A bordo sono presenti anche apparecchiature sanitarie destinate agli ospedali africani identificati in collaborazione con le autorità diplomatiche italiane sul posto.
Date le sue caratteristiche, il Comandante Borsini costituisce l’elemento mobile di superficie di un dispositivo aeronavale di sorveglianza di piccola/ampia dimensione avente molteplici compiti nell’ambito della difesa e salvaguardia del territorio nazionale. Il disegno dello scafo e delle sovrastrutture sono tali da permettere la riduzione delle segnature termiche ed elettromagnetiche (concetto "stealth") che permettono il suo impiego in svariati contesti operativi. Ha sostenuto diverse attività tra cui il controllo del traffico mercantile, missioni anti-pirateria, ricerca e soccorso nonché di addestramento e formazione per il personale della Marina Militare.
L’imbarcazione è concepita per attività a medio raggio con possibilità di sopravvivenza di dieci giorni senza rifornimenti. Il suo porto di assegnazione è Augusta.
1 Pattugliatore d’altura classe Comandanti (PGH). Ai nuovi pattugliatori d'altura sono stati assegnati i nomi di comandanti di cacciatorpediniere decorati con Medaglia d'oro al Valor Militare per imprese compiute nella seconda guerra mondiale. Oltre al “Borsini” gli altri tre sono: “Cigala Fulgosi”, “Bettica” e “Foscari”.
2 Nato a Popoli (PE) nel 1964, entra nella carriera diplomatica nel 1993. Presta servizio l’ufficio Nazioni Unite della direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del MAECI, nel 1996 è secondo segretario presso la rappresentanza permanente d'Italia alle Nazioni Unite a Vienna. Successivamente, nel 2000, è destinato in Uganda e nel 2003 è nominato capo ufficio Africa alla direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del MAECI, con competenza su l’Africa sub-sahariana. Dal 2007 al 2012 presta servizio prima in Mozambico e poi in Sudafrica. Dal 29 ottobre 2018 è ambasciatore in Gabon. Fonte www.esteri.it .
3 Dal nome del proponente tribuno della plebe Aulo Gabinio. È nota anche come Lex de piratis persequendis.
5 Secondo i dati dell’International Maritime Bureau, nel 2019 si sono verificati 121 attacchi di pirateria