“Mi congratulo con voi e con i vostri comandanti per la professionalità con la quale state assolvendo al compito che vi è stato assegnato, lontano dall’Italia e dai vostri cari”, con queste parole il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, comandante operativo di vertice interforze, si è rivolto al personale della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare impiegato in operazione nelle acque del Mar Baltico e nei cieli della Lituania portando il saluto del ministro della Difesa on. Guido Crosetto.
Il comandante del COVI conclude oggi una visita istituzionale iniziata lunedì scorso, quando è salito a bordo della Fregata multi-missione “Antonio Marceglia” (F 597), in navigazione operativa nel golfo di Danzica e inquadrata nell’operazione NATO “Brilliant Shield”.
Accolto sul ponte di volo dal comandante della nave, capitano di fregata Alessandro Rispoli, il generale Figliuolo ha incontrato l’equipaggio nel corso della visita ai diversi locali dell’unità navale, dalla centrale operativa di propulsione all’infermeria, dal ponte comando al locale tubi lancia-siluri, sino all’hangar elicotteri, dove ha salutato, in assemblea generale, tutto il personale imbarcato.
Nel corso della visita il generale Figliuolo ha altresì assistito ad un addestramento organizzato di concerto con il combined air operations centre di Uedem e l’armed forces operational command di Varsavia relativo ad una minaccia aerea simulata con due velivoli da combattimento polacchi per testare le capacità di comando e controllo dei sistemi di difesa aerea della nave.
Dalla helicopter control room, il comandante del COVI ha assistito a un momento addestrativo che ha visto operatori della brigata marina “San Marco” calarsi sul ponte di volo con la tecnica del fast rope, che si attua mediante la discesa da elicottero in volo stazionario a una quota che può variare dai 5 ai 15 metri.
Prima di lasciare la nave, il generale Figliuolo ha espresso il proprio compiacimento per le numerose attività di naval diplomacy condotte dal “Marceglia” e per i risultati operativi conseguiti nell’azione di sorveglianza dei mari sopra e sotto la superficie e nello spazio aereo, a dimostrazione della grande versatilità e dell’ampio spettro di capacità della fregata. “Avete dimostrato di essere un equipaggio coeso, in possesso di quella competenza e di quel valore che è storicamente tipico di chi appartiene alla Marina Militare italiana”, ha concluso, esortando l’equipaggio a tenere sempre fede al motto della propria unità, “ARDISCO AD OGNI IMPRESA”, una frase che richiama al coraggio e allo spirito di sacrificio.
Ieri, il comandante del COVI ha raggiunto l’ambasciata d’Italia a Varsavia, dove è stato ricevuto dall’ambasciatore Luca Franchetti Pardo. A seguire, l’office call con il maggior generale Maciej Kliisz, comandante operativo delle Forze Armate polacche, con il quale ha discusso della cooperazione militare tra Italia e Polonia per il rafforzamento del fianco orientale della NATO, della situazione di sicurezza nei Balcani, in Medio Oriente e sul fronte ucraino.
In serata, l’arrivo a Šiauliai, in Lituania, dove è rischierata la Task Force Air “4th Wing – Baltic Horse III”, impegnata nelle operazioni di Air Policing della NATO.
Il comandante della TFA, colonnello Federico Sacco Maino, ha accolto il generale Figliuolo al suo arrivo, per poi accompagnarlo presso uno shelter della linea volo, dove ha potuto salutare gli equipaggi degli Eurofighter Typhoon EF2000 e i tecnici provenienti dai quattro stormi della difesa aerea nazionale: il 36° di Gioia del Colle, il 37° di Trapani, il 51° di Istrana e il 4° di Grossetto - che ha la lead della missione – e da tutti gli altri enti e reparti dell’Aeronautica Militare.
“Siete un modello vincente sotto tutti i punti vista”, ha detto il generale rivolgendosi ai militari italiani, “i numeri parlano chiaro: 51 velivoli identificati, più di 800 ore di volo, 28 Alpha Scramble effettuati dal 1° agosto 2023.
Avete dimostrato di avere buon senso, capacità di discernimento e sangue freddo”. Ha poi ricordato che l’attività di Air Policing è la dimostrazione della capacità della NATO di saper integrare i sistemi nazionali di difesa aerea dei Paesi membri dell’Alleanza in un unico sistema difensivo dei nostri cieli, che prevede l’uso congiunto di sistemi di sorveglianza, di comando e controllo, sino ai caccia intercettori.
L’Italia è presente sul fianco orientale della NATO e nei Balcani con un dispositivo di più di 2.800 militari, schierati in Bosnia, Kosovo, Serbia, Lettonia, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia, Lituania, Polonia e nel Mar Baltico.
Tutte le attività svolte in Teatro Operativo sono disposte dal capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e dirette dal comando operativo di vertice interforze.
Il COVI è l’alto comando della Difesa deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari nei domini terrestri, marittimo, aereo, spaziale e cibernetico, oltre che delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.