Oggi, presso il sedime aeroportuale "Vittorio Bragadin", sede del 51° stormo, ha avuto luogo la cerimonia che ha sancito l'avvicendamento al comando tra il colonnello Nadir Ruzzon (comandante uscente) ed il colonnello Emanuele Chiadroni (comandante subentrante).
Presieduta dal generale di divisione aerea Luigi Del Bene, comandante delle forze da combattimento di Milano ed arricchita dalla presenza dei Gonfaloni della Citta di Treviso e dell'Università di Padova (entrambi insigniti di Medaglia D'Oro al Valor Militare) e da quella dei Labari delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, la cerimonia ha visto la partecipazione di una nutrita presenza di autorità civili e militari locali che hanno così testimoniato la solida vicinanza che le Istituzioni e la cittadinanza locale riservano agli uomini e alle donne in "Azzurro".
Così il colonnello Ruzzon nel suo intervento di commiato: "Molte sono state le sfide che abbiamo dovuto affrontare assieme. L'ammodernamento del reparto, la chiusura della pista, i numerosi rischieramenti in aggiunta alla complessa e complicata acquisizione del patrimonio demaniale di Padova e di tutte le servitù che ad essa facevano capo". Continuando: "Non spetta a me tirare le somme di quanto fatto o non fatto; ma è doveroso da parte mia evidenziare la straordinarietà degli uomini e delle donne che operano al 51° stormo, militari e civili dalle encomiabili doti umane e professionali". Ha poi concluso: "Vi ho sempre detto che ci sono alcune cose che non si possono comprare. Una è il tempo, che scandisce il nostro vivere quotidiano e che ahimè scorre veloce. Ecco perché ogni minuto è importante e dobbiamo impegnarci affinché ogni attimo risulti unico e singolare. L'altra è l'amore, che per noi si traduce in passione, resilienza, professionalità, spirito di corpo. Due elementi che, se mescolati correttamente, hanno il potere di generare una miscela unica e straordinaria capace di trasformare ogni singola azione in un tangibile segno di eccellenza. Io mi sono limitato a seguire le parole di Papa Francesco: educare non è riempire vasi ma accendere fuochi".
Il colonnello Chiadroni, nel suo discorso di insediamento, ha voluto dapprima ricordare la sua precedente esperienza presso lo stormo: "È qui che sono stato accolto dagli 'Indiani' del 103° Gruppo Volo ed è qui che sono cresciuto sia come ufficiale dell'Aeronautica Militare sia come uomo" per poi, rivolgendosi deferentemente alla pluridecorata Bandiera di Guerra del reparto, aggiugere: "Quel tricolore è il nostro simbolo di unità, di valori e di coraggio per il quale tanti militari hanno dato la propria vita o sono stati feriti gravemente nell'adempimento del proprio dovere. Lo stesso dovere per il quale, oggi, operiamo in scenari complessi, dinamici e particolarmente incerti". Infine, rivolgendosi al personale: "A voi donne e uomini del 51° stormo, sottolineo che, dietro i tanti successi di questo glorioso reparto […] ci siete voi che siete l'anima, il cuore, la mente ed il braccio del reparto. So di poter contare sulla vostra fiducia, lealtà, abnegazione e indiscutibile professionalità, ma ricordate che l'unico modo per fare bene il proprio lavoro è amare quello che fate. Insieme conseguiremo i nostri obiettivi dando ancora più lustro alla nostra amata Bandiera e bellissima famiglia".
La cerimonia si è conclusa con l'intervento del generale di divisione aerea Luigi Del Bene: "Con l'avvicendamento al comando, oggi, abbiamo celebrato l'alternanza tra due comandanti che va a rafforzare la continuità funzionale del reparto. Una continuità che si estrinseca non solo nel conseguimento della missione, ma anche nel consolidamento dei valori e nell'azione di comando, che esige autorevolezza da guadagnarsi sul campo con impegno, dedizione ed esempio. È fondamentale fare, oltre che dire, costruendo sulle fondamenta di chi ci ha preceduto e correggere, se necessario, mantenendo la prua e la coerenza con le progettualità di medio e lungo termine su cui l'Aeronautica Militare sta investendo. Ciò, in sintesi, richiede perseveranza, arte nel comandare e capacità di controllo". Rivolgendosi, poi, al colonnello Ruzzon: "Hai saputo creare stabilità nell'ambiente lavorativo ed hai creduto nella tua gente responsabilizzandoli. Da comandante credo tu abbia egregiamente interpretato il tuo ruolo con fierezza e fermezza, ma soprattutto con equilibrio ed umiltà, attraverso un'azione di comando efficace ed inclusiva. Per questo ti dico bravissimo!". Infine, al colonnello Chiadroni dico: "Il comando richiede un approccio necessariamente diverso e la capacità, ed a volte l'umiltà, di guardare ed agire su angolature più ampie e diversificate. Hai sicuramente un grande potenziale e questa è l'opportunità che la Forza Armata ti dà. Ripongo in te la massima fiducia e sappi che io e tutto il mio staff siamo pronti a supportarti ogni volta che sarà necessario".