Conclusa l'esercitazione Tagliamento

(di Stato Maggiore Esercito)
24/02/20

Si è svolta nelle giornate del 19 e 20 febbraio, nel territorio dei comuni di Gemona del Friuli e di Venzone, un’importante esercitazione di ricerca e soccorso in ambiente impervio organizzata dal comando dell’8° reggimento alpini e coordinata dalla prefettura di Udine nel quadro del “Piano di ricerca delle persone scomparse della provincia di Udine”.

Hanno preso parte all’esercitazione per l’Esercito Italiano, oltre agli alpini dell’8° rgt, i “montagnini” del Terzo artiglieria, i cavalieri del rgt. “Piemonte Cavalleria” e gli elicotteri dell’AVES (Aviazione dell’Esercito), per l’Aeronautica Militare i velivoli AMX. Gli elicotteri dell’AVES sono stati impiegati per il trasporto delle squadre di ricerca nelle aree non raggiungibili dai mezzi ruotati, i velivoli AMX dell’Aeronautica Militare hanno svolto compiti di foto rilevamento dell’area di ricerca.

L’esercitazione ha visto la partecipazione di oltre 250 operatori del soccorso appartenenti ai Vigili del Fuoco, alla Guardia di Finanza, al Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, alla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia Forestale Regionale.

La Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia ha impiegato nelle attività di ricerca il proprio “Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto” (SAPR), comunemente conosciuto come “drone”. Si tratta di un elicottero che ha un’autonomia di volo di circa 20 minuti, in relazione alle condizioni ambientali, che consente il trasporto e l’impiego di molteplici sensori per l’acquisizione di dati nel campo del visibile e dell’infrarosso termico.

L'Esercito ha schierato con il 3° artiglieria terrestre (da Montagna) tre sistemi per la sorveglianza del campo di battaglia, tra questi, oltre ai già utilizzati SAO e Radar Ranger, per la prima volta vede schierato il sistema LYNX, una camera termica di nuova acquisizione capace di individuare l’immagine termica di una persona in un bosco ad oltre 8 km.

Il Soccorso Alpino e Speleologico ha inviato il suoi team di specialisti lungo la forra del torrente Venzonassa coadiuvato nella ricerca dai “cani molecolari” in grado di seguire le tracce di odore dei dispersi per chilometri.

L'associazione “Progetto Autismo FVG” ha reso disponibili le proprie strutture e il proprio personale per la formazione degli operatori di soccorso per quanto attiene alle metodologie di ricerca di persona affetta da autismo.

Lo scenario dell'esercitazione prevede che, da parte della prefettura di Udine, sia attivato il piano di ricerca delle persone scomparse a seguito della denuncia di allontanamento dalla propria abitazione, a Venzone, di un ragazzo diciassettenne affetto da autismo. Per favorire l’integrazione e la conoscenza reciproca, è stato deciso, in sede di riunione di coordinamento, di costituire squadre miste di ricerca, condividendo strumenti e apparati, nell’ottica di rendere il “sistema dei soccorsi” il più performante possibile.

A seguito dell’attivazione del piano da parte della prefettura, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco renderà operativa, all’interno della Caserma “Feruglio” di Venzone, sede dell’8° reggimento alpini, la propria Unità di crisi locale (UCL), assetto chiave per mettere in contatto e coordinare sul terreno tutti gli assetti e le squadre impegnate nelle operazioni di ricerca. Il dispositivo sarà inoltre integrato dai sistemi di comando e controllo (radio e filo) resi disponibili dall’8° reggimento alpini e dalla Protezione Civile del FVG. Le prime fasi della ricerca hanno visto il sorvolo di due velivoli AMX dell’Aeronautica Militare che, attraverso il POD fotografico Rafael Reccelite da ricognizione, hanno mappato l’area. In coordinamento con i Vigili del Fuoco, una volta ottenute le informazioni topografiche, sono stati assegnati i settori di ricerca a ciascuna squadra soccorso.

Lo scenario dell’esercitazione prevede che il ragazzo scomparso, il cui ruolo sarà “giocato” da quattro Alpini appositamente formati dagli specialisti di “Progetto Autismo FVG”, possa essere trovato in diverse situazioni e condizioni psicofisiche: indenne, lievemente ferito, impossibilitato a muoversi o caduto in una forra, una profonda buca a pareti verticali.
L’atto conclusivo è rappresentato da una dimostrazione “reale” di soccorso, nella quale gli operatori sono stati impegnati nella fase conclusiva, quella più delicata, della ricerca di una persona affetta da autismo.

Alla dimostrazione sul terreno ha preso parte, oltre agli operatori di soccorso, anche personale specializzato nella gestione e nella valutazione delle condizioni psicofisiche dei soggetti affetti da autismo.