Il presidente dell’Afghanistan, Ashraf Ghani, ha annunciato oggi il cessate il fuoco con i talebani. In un comunicato inviato dall’Ufficio del Presidente viene chiarito che il cessate il fuoco inizierà nel 27 giorno di Ramadan, ovvero il 12 giugno, e durerà fino alla Id al-Fitr, la festa per la fine del Ramadan, che cade tra il 19 e il 20 giugno. Una settimana di tregua con i talebani che, però, non sarà estesa anche ai gruppi di al-Qaeda e a quelli dell’ISIS.
Un annuncio al quale hanno seguito alcuni tweet di Ghani, nei quali riportava le parole del suo comunicato in inglese. “Questo cessate il fuoco – ha scritto Ghani su Twitter – è un’opportunità per i talebani di auto-esaminare il fatto che la loro campagna di violenza non è vincente e non sta ottenendo consensi, ma anzi sta allontanando ulteriormente gli afgani dalla loro causa”.
Lunedì scorso, durante un raduno di religiosi a Kabul in cui è stata emanata una fatwa contro gli attacchi suicidi e nella quale si chiedeva l’inizio di colloqui di pace, un attentatore si è fatto saltare uccidendo 7 persone e ferendone 20. L’attacco è stato in seguito rivendicato, però, dai terroristi legati allo Stato Islamico. Anche i talebani, però, avevano denunciato e criticato aspramente questo raduno, insistendo sul fatto che la guerra santa contro gli invasori era giustificata, esortando i religiosi a schierarsi contro “l’occupazione” e a favore della loro visione.
Ghani è tornato anche su questo punto, scrivendo: “La fatwa ha dichiarato che la violenza e gli attacchi suicidi non sono soltanto contro l’Islam ma anche vietati dalla nostra religione. Inoltre accogliamo con favore che solo lo stato possa dichiarare il Jihad”. Una decisione importante quindi, che unita al cessate il fuoco nei confronti dei talebani vorrebbe fare in modo che si avvii un processo distensivo e di dialogo. È proprio questo, infatti, l’obiettivo della decisione di Ghani: “Ottimizzare la forza del governo Afgano e cercare una soluzione pacifica al conflitto interno”.
Una guerra che va avanti da 17 anni, e nonostante gli Stati Uniti e la NATO abbiano formalmente concluso la missione di guerra nel 2014, la NATO è ancora massicciamente presente sul territorio afgano con la missione Resolute Support al fine di supportare e di addestrare le forze di sicurezza afgane. La decisione di Ghani sarà apprezzata molto dagli Stati Uniti e dalla NATO, anche in virtù del fatto che nel mese scorso il generale John Nicholson, comandante delle truppe americane in Afghanistan, aveva auspicato ad un’apertura del processo di pace, anche in virtù del fatto che alcuni elementi dei talebani avrebbero mostrato un interesse serio al riguardo.
(foto: U.S. Navy)