Che già da alcuni giorni il governo ucraino di Poroshenko stesse cercando di provocare uno scontro armato con Mosca nelle acque antistanti la Crimea era evidente a tutti coloro che seguono analiticamente le vicende nell’area. Ma il tipo di conseguenze sul piano strategico internazionale potrebbero essere devastanti.
Nella giornata del 25 novembre, due imbarcazioni militari ucraine (Nikopol e Berdyansk) ed il rimorchiatore YANI PAKU sono entrati in quelle che possono essere considerate acque territoriali russe nel Mar Nero. Le navi ucraine si sarebbero mosse in direzione dello Stretto di Kerch. Stando alle dichiarazioni della marina ucraina, l’obiettivo dei propri natanti militari era quello di raggiungere il porto di Mariupol nel Mare di Azov.
Le navi ucraine avrebbero deliberatamente eseguito delle manovre lungo costa (Crimea) considerabili pericolose, e disobbedito agli avvertimenti del Servizio di Vigilanza della Frontiera per la Sicurezza Federale russo.
Le navi da guerra ucraine sono state intercettate da alcuni pattugliatori classe SOBOL, dall’incrociatore DON, da pattugliatori classe MANGUST e dalla corvetta SUZDALETS.
Il rimorchiatore Yani Kapu è stato speronato da una delle navi da guerra russe.
La più grande nave da guerra russa coinvolta nell'operazione è la nave classe Svetlyak PSKR-927, armata con cannoncino AK-176M da 76,2 mm ed altre armi.
Alimentando ulteriormente le tensioni, la marina ucraina ha inviato altre piccole imbarcazioni di classe GURZA sul luogo in cui sono state intercettate le tre navi militari ucraine. Tuttavia, quest’ultime non si sarebbero avvicinate alle acque territoriali russe.
A quel punto, un gruppo di elicotteri d'attacco russo Ka-52 è stato rischierato proprio vicino allo stretto di Kerch.
È abbastanza ovvio che in qualche modo si stia alimentando intenzionalmente la già alta tensione nella regione provocando la guardia costiera russa e le relative forze navali del Cremlino.
Secondo esperti locali e personalità politiche, Poroshenko starebbe cercando di utilizzare la possibile escalation per ottenere un qualche vantaggio nelle prossime elezioni presidenziali ucraine, previste nel 2018. L’Ucraina, è già alle prese con una crisi politica interna a pieno titolo mentre l’apparato statale è sull’orlo di un completo collasso economico. Che la guerra, o un'emergenza, sia l'unica vera opzione per Poroshenko per garantirsi il potere?
Alcuni politici russi paragonano le azioni di Poroshenko con le azioni del regime di Saakashvili in Georgia, poco prima della guerra del 2008 in Ossezia del Sud. Dopodich le truppe georgiane hanno anche alimentato la situazione nella regione con varie provocazioni.
L’altro picco di tensione è nella regione del Donbass, nell'est dell'Ucraina, dove le forze armate ucraine continuano a perpetrare attacchi con droni commerciali e a costruire posizioni nella Repubblica popolare di Donetsk (DPR) e nella Repubblica popolare di Lugansk (LPR), nonostante il regime formale di cessate il fuoco stabilito nella zona.
Fonti:
https://southfront.org/poroshenko-regime-is-provoking-conflict-with-russ...
https://www.unian.info/politics/10317417-mfa-ukraine-admits-new-territor...
https://www.youtube.com/watch?v=OPj82aTC1GY&feature=youtu.be
http://tass.com/politics/1032200
https://www.rferl.org/a/sea-of-troubles-azov-emerging-as-tinderbox-in-ru...