Iraq: corsi per la protezione dei beni culturali

(di Stato Maggiore Difesa)
14/01/19

Nell'ambito della missione in Iraq, tra la capitale irachena ed Erbil si sono appena conclusi alcuni corsi di Cultural Heritage Protection (CHP) condotti dal personale dell’Arma dell’Arma dei Carabinieri della Police Task Force Iraq, inquadrati nel contingente militare italiano dell’operazione Prima Parthica.

Dall’Italia, presente in Iraq dal 2003 (Baghdad - Nassyria), è giunto personale specializzato del Comando Tutela Patrimonio Culturale, reparto noto per le specifiche attività di protezione e recupero di beni culturali sia in Italia che all’estero.

Nel 2018 il personale della Task Force Unite For Heritage  - U4H, meglio conosciuta come Caschi Blu della Cultura, ha condotto in Iraq 15 corsi addestrativi formando oltre 400 unità provenienti dalle forze di polizia e di sicurezza locali e da uffici e dipartimenti civili che si occupano della specifica materia.

In Erbil dal 2016 sono stati svolti 7 corsi di protezione del patrimonio culturale, ospitati da vari dipartimenti del ministero degli Interni, della polizia regionale e di altre istituzioni pubbliche, quali l’Università Saladdhin o l’Istituto iracheno per la conservazione delle antichità e del patrimonio culturale.

Alle attività addestrative, articolate su due settimane per un totale di 10 giornate di lezione, hanno partecipato, tra l’altro, oltre 25 donne alcune delle quali già impiegate nelle strutture pubbliche dedicate al patrimonio culturale ovvero presso i dipartimenti universitari interessati.

Come dimostrato in occasione delle cerimonie di fine corso, nelle quali sono stati consegnati gli attestati di frequenza ai partecipanti, le personalità locali ed internazionali intervenute hanno manifestato un grandissimo interesse a queste importanti attività addestrative, manifestando i più sentiti ringraziamenti all’Italia e alle sue diverse  componenti schierate nell’ambito di questa missione.

Nel corso delle lezioni sono stati illustrati e discussi temi quali le norme sulla circolazione internazionale dei beni culturali (esportazione illegale e contrabbando), le convenzioni e gli accordi transnazionali che sanciscono le modalità di restituzione al Paese di origine, le normative nazionali circa il divieto di scavi archeologici senza autorizzazione, l’obbligo di denuncia di rinvenimento, i princìpi fondanti del concetto di patrimonio culturale nazionale e mondiale e le modalità di assistenza investigativa.

La preziosa attività dei militari italiani, in senso più esteso, contribuisce ad accrescere negli iracheni la consapevolezza della ricchezza del loro Paese attraverso la tutela del patrimonio culturale di quella che è universalmente conosciuta come la “Terra della Civiltà”.