Lunedi 25 febbraio 2019, sala conferenze dell'Institut français des relations internationales (ifri) - Parigi. Qualche minuto dopo le 18 ha inizio la conferenza dal titolo: "Après Daech, un nouvel Irak". Conferenziere d'eccezione il presidente dell'Irak Barham Saleh.
Il dibattito è guidato da Thierry de Montbrial, presidente dell'ifri, uno dei più influenti think tank al mondo.
Il presidente Barham Saleh, eletto lo scorso 2 ottobre 2018, si presenta come una persona pacata, paziente, convinto delle sue idee ma aperto alla discussione.
Il suo paese, dice, è un paese che sta uscendo dalla distruzione dell'ultima guerra, mettendo davanti a tutto la voglia di creare qualcosa da lasciare ai giovani, mettendo da parte odio e risentimenti. Dalla sua elezione ha iniziato a visitare i suoi vicini, l'Iran, l'Afghanistan, la Russia... e con tutti si è parlato della volontà di cambiare corso, della necessità che l'Irak torni un paese stabile e sicuro, perché dalla stabilità e dalla sicurezza possono guadagnare tutti, non solo gli iracheni ma anche tutti coloro che hanno dei legami con l'Irak.
Un esempio colpisce il nostro immaginario di occidentali, la distruzione delle due guerre mondiali, rievocata dal presidente Barham Saleh per paragonarla alla distruzione subita dal suo popolo. Se l'Europa è riuscita a risollevarsi dopo un simile massacro, be', dice allora possiamo essere ottimisti e dire che possiamo riuscirci anche noi iracheni...
La politica è importante, afferma, ma anche il lavoro per i giovani, la crescita della popolazione, i guadagni, l'industria, la lotta alla corruzione, la cultura... Ci sono ancora tante cose da fare, tante sfide non da poco, sfide difficili, ma vogliamo tutti dare un segnale forte, che si può tornare alla normalità.
Un segnale di speranza dal presidente di una terra distrutta dalla guerra ma che, almeno così si spera, ha voglia di andare avanti, superando gli ostacoli che ha davanti e ritornare a vivere.
Questi, in breve, i concetti espressi nella serata e per i quali mi sento di augurare al presidente i migliori auguri per il futuro.