Mentre il presidente Erdoğan aspetta il pronunciamento (scontato) del parlamento di Ankara, in merito alle richieste di al-Sarraj di un appoggio militare, l’Aeronautica Militare turca, con i suoi aerei A-400M stanno trasportando centinaia di miliziani jihadisti a Tripoli (appartenenti ai gruppi fondamentalisti islamici che hanno combattuto in Siria, come Jabhat al-Nusra e Isis-Daesh).
Le forze del generale Haftar sembrerebbero arrivate a soli 300 metri dai quartieri centrali di Tripoli, dopo aver preso il controllo della strada per l’aeroporto, come ha dichiarato il portavoce del Libyan National Army, maggior generale Ahned al-Mismari.
Inoltre ha aggiunto "abbiamo ottenuto grandi successi nelle ultime ore, dopo aver adottato una strategia di logoramento nei confronti delle milizie, prima di entrare nell’ultima fase della battaglia per Tripoli".
Vista la situazione sul campo, i turchi hanno deciso di inviare le esperte milizie islamiche, in attesa di poterle appoggiare anche con armamenti pesanti. Quindi la situazione è tutt’altro che risolta.
È ormai chiaro che non ci potrà essere alcuna soluzione diplomatica alla guerra libica, probabilmente ci troveremo una riedizione del califfato a poche centinaia di km dalle nostre coste, sostenute ed equipaggiate da Ankara (come avvenuto del resto in Siria).
Tutto questo sta avvenendo con il colpevole silenzio della nostra Politica, incapace di pronunciarsi figuriamoci di proporre soluzioni.
Foto: Türk Silahlı Kuvvetleri