Davvero molto conosciuto come un affidabile veicolo commerciale, Iveco Daily rappresenta anche per le Forze di sicurezza uno storico mezzo da lavoro. Dal 1978, anno del suo debutto in sostituzione del Fiat 616, sono cinque le generazioni di Daily che si sono avvicendate sino a oggi, ben quarant’anni di una semplice tecnologia allestita su una piattaforma dalla quale partono ancor oggi diverse derivazioni e allestimenti, tra cui quelli militari.
Tuttavia non è possibile attribuirgli ad hoc una sigla operativa anglosassone perché il suo nome parla già chiaro.
HOMELAND SECURITY
È un allestimento speciale di Daily riservato alle Forze dell’ordine per l’impiego nei compiti di OP (ordine pubblico). I ricordi di chi ha fatto la leva in qualche battaglione dell’Arma non mancheranno…
Homeland Security, cioè “sicurezza nazionale”, un nome azzeccato per questa linea che si propone come fedele collaboratore nel ripristinare l’ordine nel corso di sommosse o manifestazioni violente, ma anche perché al suo interno si trova una cellula di sicurezza, o meglio “una gabbia”, che gli operatori chiamano griglie, uno spazio a protezione dei trasportati.
Non rientra nella tipologia dei mezzi armored, i blindati, piuttosto potremmo parlare di un Personnel Carrier speciale se proprio vogliamo affibbiargli una nomenclatura tattica Nato, nonostante molti di noi lo identificano ancora come il cellulare di Carabinieri o Polizia o più genericamente “camionetta”.
Dalla produzione civile
Si è molto discusso, in particolare negli anni ‘70, se il DNA dei veicoli utilizzati dalle Forze dell’ordine, ad esempio Giulia, 1750, Alfetta, Alfa 33 1.7, fosse passato sotto le abili mani di un “Drago” in grado di “truccare” le performance naturali delle auto del Biscione, ma seppur con un ruolo speciale, Iveco Daily Homeland Security, esce dalle normali linee di produzione commerciale del New Daily. In una conformazione che rientra nella categoria minibus per via dei suoi 10 posti (8+2) a sedere, viene adattato sempre da Iveco in collaborazione con allestitori specializzati in relazione alle richieste d’impiego e, proprio per la sua origine civile, non è compatibile con sistemi d’arma.
È equipaggiato con un quattro cilindri a 4 valvole F1C turbodiesel euro VI D da 3.0 cc ed eroga 132 kw, 180 cavalli a 3.500 giri. La sua velocità è di 130 km/h mentre la trasmissione è manuale a 6 marce o, a richiesta, automatica. Con queste caratteristiche HOMELAND SECURITY è prodotto in due misure da 6300 e 7470 mm, ma è curioso riportare che sul mercato si contraddistingue nelle due versioni in relazione alla distanza interasse (il passo fra i due assi).
Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza sono i clienti del 3520L, dove L significa sbalzo posteriore lungo, mentre per la Polizia di Stato è riservata la versione più lunga da 4100mm, in questo caso con sbalzo più corto.
Sospensioni indipendenti sull’asse anteriore, posteriormente invece c’è il tradizionale ponte rigido associato ad ammortizzatori con molle ad aria e pneumatici gemellati, un tradizionale schema per un 4x2.
Un minibus che ricorda il MUV 70/20?
Abbiamo interpellato la Guardia di Finanza, che ha confermato la natura più tecnologica di Homeland Security rispetto alla quarta e più diffusa serie Daily, denominata 50E C17 o C18, dove 50 rappresenta la PTT (peso totale a terra), C che è cabinato mentre i numeri successivi le potenze.
Interessante l’introduzione di una griglia telescopica con pantografo motorizzato comandato dalla cabina a protezione del parabrezza mentre le altre griglie a maglia fitta sono fisse pur essendo lateralmente presente un’apertura sovrapposta al finestrino. La discesa automatica della griglia, un po' come una celata medievale, rappresenta già un certo deterrente ma anche una comodità e una sicurezza per l’operatore.
L’allestimento comprende il software per i dispositivi acustici e visivi ma anche vetri infrangibili e pneumatici run flat oltre a un sistema di estinzione incendi, aria condizionata e riscaldatore webasto, elementi consolidati anche su versioni minibus civili, a cui si aggiungono gruppi ottici, lampeggiatori e luci di ricerca protetti, nonché la botola di controllo sul tetto con scaletta a scomparsa.
Frontalmente è presente un bull bar per respingere ostacoli durante i disordini, ma è fondamentale la preparazione psico-comportamentale del personale, basti pensare allo stress psicologico degli operatori quando centinaia di manifestanti tentano di ribaltare il mezzo o appiccargli il fuoco.
Seppur siano previste “versioni a gabbia” 4x4 con prestazioni e tecnica proprie di Daily 4x4 civile, vi sarà certamente caduto l’occhio sul primo particolare che accomuna il MUV 70/20 militare (foto seguente) a Home Security, il frontale e la cabina. È bene ricordare però, che la produzione militare del MUV non ha nulla a che vedere con il veicolo commerciale Iveco Daily, tanto meno con la quinta serie New Daily e Homeland Security.
Molti lettori saranno scettici ma ricordiamo che il MUV nasce con una piattaforma speciale e specifica realizzata per un tattico multiruolo medio che solo per dimensioni e opportunità può ricondursi alla fascia commerciale del van Daily. Non è da escludere che il MUV possa essere allestito con un volume passeggeri diverso dal Daily in base alle richieste del committente.
A questo punto si brancolerebbe nel buio con le critiche senza avere un’indicazione sulla derivazione? Anche il riconducibile VM90, il Multirole Military Vehicle, seppur molto più anziano, si coniuga, come del resto tutta la produzione mezzi militari di Iveco, al medesimo concetto di specialità tecnica e superiorità strutturale, caratteristiche diverse da quelle commerciali che seguono particolari test e collaudi, un argomento che tratteremo.
Sabotaggi e affidabilità, ne parliamo con i carabinieri
A Pechino in piazza Tienanmen nel ’89, un audace ragazzo il cui nome è rimasto sconosciuto si parò davanti a 4 carri armati Type59 incolonnati riuscendo in quel caso a fermare il loro avanzamento. Ai nostri giorni e nel nostro paese un evento di questo tipo non è ipotizzabile, ma i sabotaggi durante lo svolgimento dei servizi di OP sono sempre possibili. Per evitarli Homeland Security sembra possedere qualche asso nella manica dettato dall’esperienza sul campo.
Abbiamo chiesto informazioni ad un veterano dei servizi di Ordine Pubblico, Rocco, 38 anni, appuntato dell’Arma con ben 17 anni di servizio.
Quali sono le principali regole durante il dispiegamento?
La sinergia tra gli operatori ha un ruolo fondamentale. Controllare se stessi, ma anche le altre squadre è una regola che vale sia per gli operatori che sorvolano la zona con elicotteri e droni, sia per i carabinieri in piazza.
Sui sabotaggi l’esperienza insegna?
Fumi dei candelotti, farina, vernici o collanti lanciati sui parabrezza rappresentano una barriera all’avanzamento in sicurezza, ma anche il tubo di scarico dei “minibus grigliati” può essere un ambito obiettivo dei più facinorosi. Infatti introducendo del materiale nel terminale della marmitta si soffocherebbe il motore spegnendolo. Il filtro all’estremità del tubo serve proprio a impedirlo.
Altri accorgimenti?
Anche nei fori estetici sui cerchioni per alleggerire la struttura e dissipare il calore, possono essere introdotte sbarre in acciaio che si incastrerebbero con la pinza freni bloccando la ruota. Questi passaggi sono quindi coperti con piastre forellate impenetrabili.
E se venite circondati?
I mezzi devono sempre stare dietro lo schieramento a testuggine, nessuno può avvicinarsi, ma qualora capitasse il blocco del differenziale può rappresentare una salvezza.
In che modo?
Quando si cerca di sollevare una ruota motrice per arrestare il mezzo o magari ribaltarlo, inserendo il blocco riusciamo a spostarci e far desistere dal tentativo.
Un’ultima domanda. Immagino sia snervante rimanere ore sotto il sole a 40° con un veicolo blu scuro?
Il Daily è provvisto di due sistemi di aria condizionata, uno per la cabina e uno per il vano passeggeri funzionanti a motore acceso, è comunque presente un piccolo frigo per le bevande.
Abbiamo così descritto brevemente le sensazioni che provano i nostri militari chiamati a ripristinare l’ordine svelando al tempo stesso qualche curiosità.
Chiaramente quando la situazione si fa incandescente e il comando lo autorizza, l’Arma impiega in supporto l’RG-12, un 4x4 APC - multi-purpose armoured personnel carrier - blindato e molto più sofisticato, mentre la Polizia l’Eurocargo ML100E21 4x4 (nell'immagine in basso dietro ad un Daily 4 serie).
Tengo a ringraziare la disponibilità e la cortesia degli uffici stampa del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato per la sollecitudine nel fornire le notizie richieste.
Foto: Difesa Online / Polizia di Stato / Iveco