Pomeriggio e nottata di tensione e scontri fra Tagikistan e Kirghizistan.
Si è partiti dall’accusa di aver usato dei droni spia e si è arrivati a una vera battaglia con l’uso di mortai e di lanciagranate fra due Paesi membri della CSTO, la “NATO russa” che aveva fatto parlare di sé meno di due settimane fa durante la crisi in Kazakistan. Le cifre ufficiali del Tagikistan parlano del ferimento di undici militari e due civili. Il servizio di frontiera kirghizo ha negato l'uso di droni, ha accusato gli “alleati” tagichi dell’escalation.
In serata, è stato inutile un colloquio telefonico pacificatore fra il primo vicecapo delle guardie di frontiera del Kirghizistan e il comandante delle guardie di frontiera del Tagikistan: alle 23:00 il Tagikistan continuava a prendere di mira le posizioni delle guardie di frontiera del Kirghizistan a colpi di artiglieria e, soprattutto, ha cominciato a spostare rinforzi nell’area. A tal proposito, il Kirghizistan lamenta che - nonostante trattasse un cessate il fuoco - il Tagikistan non ha mai cessato gli attacchi.
Nelle ultime ore sono stati evacuati alcuni villaggi di confine nel distretto di Batken in Kirghizistan, fra quelli esposti al fuoco.
Durante la notte o alle prime luci dell’alba dovrebbe svolgersi una riunione dei governatori della regione di kirghiza di Batken e del distretto tagico di Sogdiy.
Per adesso, è caduto nel vuoto l’invito del segretario generale della CSTO a cessare immediatamente le ostilità fra Paesi “alleati”.
Parte della regione di Batken (villaggi Ak-Sai, Kok-Tash, Orto-Boz, Zhany-Bak, Tash-Tumshuk, Kok-Terek) è stata colpita da blackout, dopo che la linea elettrica è stata danneggiata negli scontri, è ancora impossibile effettuare riparazioni
Nelle stesse ore, al black-out strategico della CSTO si è unito un massiccio black-out elettrico esteso a Kirghizistan, Kazakistan e Uzbekistan. Un guasto a catena ha causato lo spegnimento di più centrali elettriche. Niente acqua, telefoni e voli arei nella regione.
Foto: Kyrgyzstan presidency