Continua l’escalation delle tensioni fra Russia e Israele. È della mattina di mercoledì 4 maggio la dichiarazione su Sputnik, organo ufficiale della propaganda del Cremlino, della portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, secondo la quale sono “gli stessi politici in Israele che hanno gonfiato la campagna di informazione” e ci sono “mercenari israeliani effettivamente” impegnati a combattere “spalla a spalla con i militanti Azov in Ucraina”.
Nelle stesse ore una delegazione di Hamas, l’organizzazione terroristica islamista che controlla da anni il territorio di Gaza, è stata ricevuta a Mosca per colloqui, a breve distanza di tempo dagli scontri a Gerusalemme. Gli incontri principali, già programmati, saranno quelli con funzionari del ministero degli Esteri russo, tra cui il viceministro degli Esteri Mikhail Bogdanov, per discutere la situazione a Gerusalemme, gli sviluppi nell'area palestinese e le relazioni bilaterali tra Hamas e la Russia.
È previsto anche che la delegazione incontri Ramzan Kadyrov, il capo della Repubblica cecena, mentre un summit anche col ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov dipende dagli impegni di quest’ultimo.
Sarà interessante osservare la reazione delle monarchie del Golfo alla fine della neutralità israeliana, essendo loro concorrenti dirette di Mosca per il gas e il petrolio, ma soprattutto dipendenti dagli Stati Uniti in modo ufficiale e da Israele in modo più discreto per la loro sicurezza.
Ci proponiamo di seguire con attenzione questo fronte della guerra scatenata da Mosca.