Da ormai 8 anni il Festival del Medioevo di Gubbio è un appuntamento irrinunciabile per tutti coloro i quali guardano all’”epoca di mezzo” con interesse accademico, passione, ma anche solo con curiosità.
La kermesse di quest’anno, intitolata “Dinastie. Famiglie al potere” (vedi link evento) pone ai qualificati relatori in programma un fil rouge teorico su cui sviluppare le proprie lezioni in modo tale da approfondire, in quel millennio e oltre di storia dell’umanità, meglio noto con medio evo, la politica, le vicende, le passioni, i drammi e le gioie di alcune delle dinastie che hanno fatto la storia.
Un focus particolare viene poi offerto sulla famiglia da Montefeltro, ricorrendo i 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, duca urbinate, grande condottiero, capitano di ventura e Signore del Rinascimento, strettamente legato alla città di Gubbio.
Nelle giornate dal 21 al 25 settembre il festival, come un vero e proprio contenitore accademico, nella miglior tradizione della Public History, veicolo sempre più consolidato per una più ampia diffusione della cultura storica e una maggiore apertura del mondo accademico ad un pubblico “laico”, alternerà momenti di approfondimento a fasi più leggere anche attraverso: la fiera del libro medievale, gli incontri con calligrafi e miniatori, la presenza di gruppi di rievocatori, sbandieratori e figuranti, oltre alla presenza di artigiani e maestri che, con il loro sapere antico, tramandano, ancora oggi, la tradizione dei tradizionali mestieri cittadini.
Le prime battute del festival oltre ad essere state un’occasione per le scuole del territorio di avvicinarsi con un approccio differente alla storia medievale hanno offerto ai numerosi visitatori, provenienti da tutta Italia, la possibilità di ascoltare relazioni storiche di altissima caratura accademica declinate in modo accessibile e avvincente.
Ogni lezione ha offerto spunti di grande riflessione, e se i conflitti dinastici e territoriali nella Rus’ di Kiev del X secolo hanno consentito rimandi al recente conflitto Russo-Ucraino, nel sapiente racconto del prof. Giorgio Cella, altrettanto interessante e ricco di aneddoti è stato il racconto del professor Antonio Musarra sulla nobiltà francese ottocentesca, invischiata nella ricerca di discendenze crociate e vittima dei raggiri di un notaio senza scrupoli.
Un commosso ricordo è stato poi dedicato ad uno dei pilastri della storia medievale italiana, Chiara Frugoni, scomparsa lo scorso 9 aprile.
Quelli citati sono solo alcuni dei momenti che hanno animato e animeranno il festival, conclusosi, nella sua prima giornata, con l’intervento coinvolgente e puntuale dell’immancabile prof. Alessandro Barbero.
Se queste sono le premesse non potrà essere che un crescendo fino a domenica 25 settembre giorno di chiusura di questa edizione del Festival del Medioevo.