Disinnescati due ordigni nel bolognese

(di Stato Maggiore Esercito)
19/06/23

I genieri dell’Esercito, effettivi al reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore (BO), hanno effettuato il disinnesco di due ordigni bellici, rinvenuti durante i lavori per la realizzazione della viabilità stradale nel Comune di Casalecchio di Reno.

Gli ordigni, due bombe d’aereo “gemelle”, del peso di circa 500 libbre (pari a 243 Kg), di fabbricazione statunitense, sono stati rinvenuti in pessime condizioni di conservazione ancora attive.Le operazioni, sono state dirette e coordinate dalla prefettura di Bologna e dal comando forze operative Nord di Padova e si sono svolte in tre fasi: inizialmente è stata costruita, sul luogo di rinvenimento, attorno ad ogni bomba, una struttura temporanea di protezione per la mitigazione degli effetti dovuti ad una esplosione accidentale; successivamente si è provveduto alla neutralizzazione degli ordigni tramite la rimozione dei sistemi di innesco e​ a far brillare le due bombe d’aereo.

La realizzazione delle strutture di protezione ha permesso di ridurre il rischio derivante dagli effetti di eventuali esplosioni accidentali, riducendo i disagi per la popolazione. Tale traguardo è il risultato di una lunga attività di sperimentazione portata a termine dal centro di eccellenza C-IED dell’Esercito in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

Per garantire un’adeguata cornice di sicurezza, durante le operazioni di rimozione dei sistemi di innesco sono state chiuse al traffico sia la linea ferroviaria Bologna – Porretta Terme sia l’autostrada A1 ed alcune strade comunali adiacenti alla zona di ritrovamento dell’ordigno.

L’esperienza degli specialisti dell’Esercito di Castel Maggiore è testimoniata dagli oltre 150 interventi svolti da inizio anno, nella propria area di competenza (Regione Marche, Umbria e nelle province di Bologna, Forlì Cesena, Rimini e Firenze) oltre ad un proficuo apporto dato nel rinvenimento e successiva distruzione di circa 40 ordigni rinvenuti a seguito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna nel mese di maggio.