In meno di quattro mesi di attività, 800 ore di volo, 33 alpha scramble e 58 velivoli intercettati che avevano sorvolato, senza autorizzazione, lo spazio aereo NATO. Questo il bilancio operativo della missione italiana di Air Policing in Lituania, che il 30 novembre passerà le consegne agli alleati della Luchtcomponent belga e dell’Armée de l’Air francese.
Il mandato della Task Force Air 4th Wing “Baltic Horse III” ha avuto inizio il 1° agosto, con il raggiungimento della full operational capability (FOC). Da quel momento i velivoli italiani hanno garantito, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, la difesa e la sicurezza dei cieli delle Repubbliche Baltiche.
I risultati della Task Force Air sono stati conseguiti grazie a un lavoro corale tanto dei piloti di caccia quanto del personale tecnico manutentivo, che assicura l’efficienza dei velivoli e prende parte ai turni delle squadre d’allarme. A supporto della linea volo, tutto il personale che quotidianamente assicura i rifornimenti, la logistica, la mobilità, l’amministrazione finanziaria, la gestione del personale, la sicurezza delle installazioni. Un complesso gioco di squadra, dove ogni tassello deve andare al proprio posto.
I turni in cui si alternano le nazioni alleate per svolgere i compiti di Air Policing sul Baltico sono convenzionalmente chiamati “blocchi”. Questo ultimo blocco, affidato quest’anno agli italiani, è stato il numero 63.
In passato l’Aeronautica Militare italiana aveva assicurato il servizio nel 2015 (blocchi 38 e 39) e nel biennio 2020-21 (blocchi 54 e 55). Rispetto al passato, la frequenza delle attivazioni del servizio di Quick Reaction Alert è aumentata, in forza della mutata e delicata situazione geopolitica.