Il capo di stato maggiore dell'esercito inglese, generale Patrick Sanders, ha recentemente sottolineato la necessità che i cittadini britannici siano "addestrati ed equipaggiati" per combattere nel caso di un (potenziale) conflitto.
Ha espresso preoccupazioni riguardo alla dimensione attuale dell'esercito (74.000 uomini e donne), considerata insufficiente, suggerendo l'espansione a circa 120.000 entro tre anni. Ha enfatizzato l'importanza di preparare ed addestrare un "esercito di cittadini", ispirandosi a ciò che sta avvenendo in Europa orientale e settentrionale in risposta alla minaccia russa.
Sir Patrick ha infine messo in guardia sul fatto che il Regno Unito deve essere pronto a mobilitarsi come "nazione prebellica": tale definizione si riferisce allo stato di un paese che si sta preparando alla possibilità di un conflitto armato. La "preparazione" può includere l'aumento delle capacità militari, l'addestramento della popolazione civile, il rafforzamento delle infrastrutture di difesa e altre misure preventive.
La nozione di nazione prebellica implica dunque il riconoscimento di una potenziale minaccia di guerra!
L'Italia lascia ovviamente spazio a notizie su pandori, baruffe politiche varie, ricorrenze e braccia tese. Ma... se si sbagliasse?
Cosa stiamo facendo dall'inizio della terza guerra mondiale?
Ne discutiamo venerdì 26 gennaio alle 21.00 assieme al generale Luigi Scollo ed al nostro responsabile dell'area "mondo militare", Andrea Sapori.
Vi aspettiamo!
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