È stato siglato lo scorso 18 gennaio, presso il 32° stormo di Amendola (FG), l’Implementing Arrangement tra l’Aeronautica Militare e la Royal Air Force (RAF), disposizione attuativa finalizzata ad accrescere l’interoperabilità della manutenzione e della logistica tra le flotte aeree comuni.
L’accordo, sottoscritto dal generale di divisione aerea Michele Oballa, capo dello stato maggiore del comando logistico AM e dall’air vice-marshal Shaun Harris, chief of staff support della RAF, mira ad accrescere l’integrazione degli assetti impiegati in uno stesso contesto operativo, nello specifico i velivoli F-35B STOVL (Short Take Off and Vertical Landing) ed F-2000 (Eurofighter Typhoon), ciò a favore di una maggiore prontezza di risposta, agilità, disponibilità, ed una conseguente riduzione dell’impronta logistica.
L’iniziativa, in armonia con il concetto dottrinale di agile combat employment quale strumento per accrescere la deterrenza nei confronti di potenziali minacce, discende dalla dichiarazione di intenti sottoscritta a maggio 2023, e dà quindi l’avvio formale ad un piano d’azione concreto e condiviso che mira al raggiungimento di una Initial Operational Capability tra le due aeronautiche.
In termini generali, l’accordo regolamenta alcuni aspetti connessi alle responsabilità tra le parti in causa, oltre ad una serie di annessi volti a stabilire in termini concreti le modalità con cui:
• effettuare attività di cross-servicing e, in prospettiva futura, di cross-maintenance sui rispettivi aeromobili, sia su basi nazionali sia durante rischieramenti e attività di Air Policing in Operazioni Fuori dai Confini Nazionali;
• condividere parti di ricambio, attrezzature manutentive per il supporto a terra e materiali consumabili per il mantenimento dell’aeronavigabilità;
• assicurare la gestione della movimentazione dei materiali effettuando reciprocamente attività di loading/unloading di velivoli da trasporto tattico e strategico.
Accordi dispositivi come questo consentono di consolidare la cooperazione e la standardizzazione delle procedure tra le nazioni coinvolte, massimizzando concretamente l’interoperabilità tra le aeronautiche alleate.