Si sono concluse le cerimonie di commemorazione dell'80° anniversario della battaglia di Montecassino combattuta dal 2° corpo d'armata polacco sotto il comando del generale Władysław Anders.
Sabato 18 maggio presso il cimitero militare polacco di Montecassino, hanno preso parte alla commemorazione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il suo omologo polacco Andrzej Duda e l’ambasciatrice di Polonia in Italia Anna Maria Anders. Hanno partecipato anche i rappresentanti delle massime autorità polacche tra cui il presidente del Senato Małgorzata Kidawa-Błońska, il capo di stato maggiore dell'esercito polacco generale Wiesław Kukuła, i veterani del 2° corpo d'armata polacco ancora in vita e le loro famiglie, la comunità polacca in Italia e circa 2.000 scout. Erano presenti, inoltre, rappresentanti delle autorità italiane, delle forze armate italiane, i sindaci delle città circostanti liberate dai soldati polacchi, gli abitanti di Cassino, i diplomatici degli Stati alleati e i rappresentanti delle comunità dei veterani.
Il presidente Mattarella nel discorso pronunciato ha sottolineato come la battaglia di Montecassino “per la ferocia e l’intensità dei combattimenti, è ricordata come la battaglia di maggior rilievo della campagna d’Italia”. Ha poi continuato rivolgendosi al presidente Duda “Gli ottant’anni trascorsi non hanno cancellato la riconoscenza del popolo italiano. L’amicizia tra i nostri popoli, nata prima dalle comuni vicissitudini risorgimentali, e cementata su queste pendici di Montecassino, negli anni si è accresciuta, portando una collaborazione sempre più intensa, culminata nella comune appartenenza all’Unione europea e all’Alleanza atlantica. Ambiti in cui si intende difendere i valori di libertà e democrazia. La situazione geopolitica internazionale, purtroppo sconvolta dall’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione russa, ha riportato in Europa quel che uniti combattemmo”. Mattarella ha concluso esprimendo un pensiero sull’attuale situazione nell’est Europa “L’orrore della guerra, la tragedia inumana del popolo ucraino, riconduce alla memoria le devastazioni che colpirono i Paesi europei e ci richiamano a un rinnovato impegno nella difesa della pace, della libertà, dello stato di diritto - contro le dittature - valori per i quali i caduti onorati in questo cimitero donarono la vita”.
Anche papa Francesco con una missiva, letta durante la commemorazione, ha voluto ricordare l’evento bellico: “Domini la pace! Guardate la scritta incisa sopra l'ingresso dell'Abbazia di Montecassino: Pax! Sia questa l'intenzione principale della vostra preghiera di oggi, alla quale anch'io desidero unirmi. Mentre prego per i caduti, prego con tanto più fervore per la pace.La Divina Provvidenza conceda alla Polonia, all'Europa e al mondo la pace!"
Le celebrazioni al Cimitero di guerra polacco di Montecassino sono state officiate da sacerdoti polacchi e italiani. Monsignor Wieslaw Lechowicz, ordinario militare dell'Esercito polacco, durante l’omelia ha affermato ”ci siamo riuniti in segno di gratitudine per l'atteggiamento eroico dei soldati del corpo polacco sotto il comando del generale Władysław Anders. Ci ha riunito anche la convinzione che coltivare la memoria serva alla nostra memoria personale e nazionale e quindi alla nostra identità. Ciò determina il nostro presente e il nostro futuro”. Rivolgendosi ai veterani ancora in vita, invece, ha sottolineato: “avete il diritto di essere orgogliosi e noi abbiamo il dovere di imparare dal vostro esempio e di essere pronti a fare tutto ciò che è in nostro potere per preservare la libertà e l'indipendenza della nostra Patria per le generazioni presenti e future!”.
Nel centro storico di Cassino è stata inaugurata anche una statua bronzea del generale Ladislao Anders alla presenza del sindaco Enzo Salera, il ministro polacco Lech Parell, la figlia del generale, l’ambasciatrice Anna Maria Anders, il sindaco Mateusz Bobek del comune polacco di Micdzyzdroje.
Anche a Piedimonte San Germano c’è stata l’inaugurazione del monumento e l’intitolazione della piazza al caporale Antoni Benc e ai suoi commilitoni del 12° reggimento Lancieri del 2° corpo d’armata.
AL