La Repubblica somala, afflitta da instabilità per oltre tre decenni, ha siglato l'8 febbraio un accordo di difesa con la Turchia. Questo prevede l'addestramento, lo sviluppo e la fornitura di armi alla marina somala per dieci anni, con possibilità di rinnovo. La marina turca, che pattuglia il Golfo di Aden dal 2010, assumerà la difesa della costa somala, la più lunga del continente africano. L'obiettivo è contrastare pirateria, pesca illegale e scarico di rifiuti tossici, problematiche che sottraggono circa 300 milioni di dollari all'economia somala ogni anno.
In cambio, la Turchia riceverà il 30% degli introiti dalle risorse della Zona Economica Esclusiva (ZEE) somala, rafforzando la sua posizione nella ricerca di giacimenti petroliferi.
L'influenza turca nel Corno d'Africa è in continua crescita, evidenziata, tra l’altro, dalla presenza dalla fitta rete di ONG turche operative sul territorio e dalla costruzione, nel 2017, del Camp TURKSOM, un importantissimo centro per l'addestramento delle forze armate somale. Qui avviene anche la preparazione dell'unità d'élite GorGor, elemento cruciale nella lotta contro Al-Shabaab.
L'accordo è, ovviamente, anche un messaggio alla comunità internazionale sulla sovranità somala, in risposta al riconoscimento dell'indipendenza del Somaliland da parte dell'Etiopia. La mossa etiope, motivata dall'accesso al porto di Berbera, rischia di danneggiare le relazioni con la Turchia. La Somalia, preoccupata da un possibile asse Somaliland-Etiopia, ha quindi rafforzato i legami con la Turchia per proteggere i propri interessi.
Nella stessa regione, gli Emirati Arabi Uniti cercano di espandere la loro influenza. Hanno già una presenza significativa in Somalia, controllando il porto di Bosaso e cercando di estendere il loro controllo su Kismayo. Gli Emirati sostengono anche il riconoscimento del Somaliland, in competizione diretta con la Turchia per il controllo strategico della regione.
In questo contesto, l'Italia ha scelto di non impegnarsi militarmente, limitandosi a collaborare nei settori dell'energia, dell'istruzione e delle infrastrutture. Nonostante le richieste di assistenza da parte della Somalia, l'Italia rimane riluttante a intervenire militarmente, lasciando spazio ad altri attori internazionali, proprio come la Turchia.
L'accordo di difesa tra Somalia e Turchia rappresenta un significativo passo avanti nella cooperazione bilaterale e nell'influenza turca nel Corno d'Africa. Mentre la Somalia spera di stabilizzare la sua regione costiera e migliorare la sicurezza nazionale, la Turchia consolida la sua presenza militare e economica in un'area strategicamente cruciale, affrontando contemporaneamente la concorrenza degli Emirati Arabi Uniti.
Foto: presidency of the republic of Turkey